Come detto precedentemente questo parassita può acidentalmente interessare anche l'uomo con lo sviluppo di una patologia detta L'echinococcosi cistica (o idatidosi cistica) una antropo-zoonosi che può essere molto pericolosa per l'uomo in base alla localizzazione delle stesse possono subentrare varie reazioni avverse come ad esempio La rottura della cisti in cavità sierosa (peritoneale, pleurica) può dare disseminazione secondaria dei protoscolici, che, dove si localizzano, formano altre cisti idatidee; la rottura nelle vie biliari può dare colangite e ostruzione biliare; la rottura nelle vene sovraepatiche può dare localizzazione polmonare secondaria; la rottura nei bronchi può dare emottisi o una vera e propria vomica con emissione del contenuto della cisti all'esterno; la rottura delle cisti nel cuore destro possono dare embolia polmonare.
L'echinococco adulto, vive nell'intestino tenue degli ospiti definitivi, canidi (cani, lupi, sciacalli, volpi, coyote) che si infestano cibandosi di visceri contaminati da cisti idatidee. Gli scolici (forme larvali) si fissano nei villi dell'intestino tenue e in 3 mesi diventano adulti.
Un cane può essere infestato da centinaia di adulti.
Gli ospiti definitivi eliminano le uova del parassita con le feci, nell'ambiente. Per ogni echinococco adulto si libera una proglottide ognuna delle quali può contenere fino a 1500 uova.
Le uova possono resistere nell'ambiente fino ad un anno, embrionate e infettanti. Le uova poi sono ingerite dagli ospiti intermedi, mammiferi erbivori, principalmente bovini, ovini, ma anche caprini, equini; i canidi successivamente si reinfestano cibandosi di erba infetta contenente le fecidegli erbivori, contenenti cisti fertili. L'uomo si comporta come un ospite intermedio accidentale, ingerendo le uova a cidentalmente.
La larva metacestode (esacanta) si libera nell'intestino, entra in circolo e, per via venosa portale o per via linfatica, raggiunge il fegato, dove viene trattenuta dal filtro epatico e sviluppa una cisti idatidea epatica, oppure salta il filtro epatico e raggiunge il circolo polmonare, localizzandosi al polmone, oppure ancora salta il filtro polmonare e raggiunge il circolo sistemico, potendosi stabilire in qualsiasi organo.
Timolo C10H14O
In acso di parassitosi nell'uomo è oviamente consigliabile la terapia chirurgica di rimozione delle cisti, inoltre va sempre attuata una forma di profilassi preventiva facendo sverminare i notri cani in caso di parassitosi conclamata si può ricorere ove consigliato dal medico veterinario anche a rimedi naturali per contenere la stessa con l'utilizzo di piante quali: la menta romana (Mentha pulegium L.) menta piperita,rosmarino (Rosmarinus officinalis L) Tale azione antiparassitaria è garantita dalla presenza in queste erbe della molecola di timolo, che sembhra avere una azione non solo verso le forme larvali ma anche verso la forma adulta del parassita.
Paolo Pelini
Professione
Erbochimico
Consulenza e Ricerca Controllo Qualità e Valutazione Farmacognostica e Citotossicologica degli Estratti Vegetali di Piante Officinali, Microalghe e Gemmoderivati e Ricerche Microbiota Piante Officinali
Roma - Italia
E-mail: paolo.pelini@gmail.com
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CV: https://dmhomes.academia.edu/PaoloPelini/CurriculumVitae