giovedì 7 dicembre 2023

Le Saponine pericolo o alleate per il Cane?

Alcune piante come le Stelle di Natale o l'Edera che in questo periodo troviamo nelle nostre case  se pur belle possono essere molto pericvolose per i nostri cani, la sostanza con particolare pericolosità tossica presente in queste piante ma alnche in molte altre piante da giardino come ciclamino ecc.

 Se il cane ingerisce parti di queste piante può mostrare segni di intossicazione gravi  con azione irritante locale sulle mucose della bocca e gastrointestinale, perciò l’ ingestione di questi composti  causa abbondante salivazione, vomito e diarrea, oltre ad inappetenza. Se ingerite in notevoli quantità (circa 20), provocano ripetuti episodi di diarrea e vomito che possono portare alla disidratazione.

 

 Cosa sono le Saponine : 

 Le saponine, sono caratterizzate da una struttura agliconica di natura steroidica oppure triterpenica. 

Le saponine, dunque, hanno un nucleo agliconico che può essere steroidico o triterpenico.

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 Le saponine hanno una azione  cardioprotettrice avendo un nucleo agliconico che può essere uno steroide.

 Le saponine sono molecole glicosilate e, a differenza della maggior parte dei glicosidi presenti in natura, possono essere glicosilate in uno o due punti , sono molecole che, pur avendo nucleo agliconico differente, steroidico o triterpenico, presentano tutte la stessa attività. Il termine saponine deriva dalle proprietà chimico - fisiche che mostrano in soluzione acquosa, dove abbassano la tensione superficiale dell'acqua, determinando la formazione di una schiuma persistente. 

 Le loro proprietà ad uso interno se ben dosate,sono generalmente capillarotropica, ovvero capace di agire direttamente sui capillari aumentandone la resistenza e diminuendone la permeabilità . Hanno anche azione sui vasi della muscolatura liscia, dove determinano vasocostrizione; aumentano altresì la permeabilità delle membrane, causando uno scompenso strutturale del mosaico fluido e delle proteine di membrana che facilitano il trasporto di svariate sostanze come possono essere i princìpi attivi. 

 

Esempio di Tossicità da piante contenenti Saponine:

STELLA DI NATALE

Sintomi:

La stella di Natale (Euphorbia pulcherima), fiore natalizio per eccellenza, appartiene alla famiglia delle Euphorbiacea: contiene nelle foglie e nei fusti un lattice bianco costituito da triterpene e ossalati di calcio.

Tutta la pianta è tossica perché, come le altre piante che contengono ossalati di calcio, provoca irritazione nel cavo orale, con eventuale gonfiore della lingua, aumento della salivazione e possibile difficoltà alla respirazione dovuto al gonfiore (edema) in gola.

Se ingerita provoca vomito e diarrea; per contatto oculare, invece, si hanno congiuntivite e lacrimazione e per contatto cutaneo irritazione con eventuali dermatiti.

Terapia:

In modiche quantità non si registrano grossi problemi, è sufficiente somministrare un protettore della mucosa; nei casi più gravi è necessario l’intervento del veterinario.


Le Saponine possono essere un utile alleato in alcune patologie cardiache del cane ma nello stessotenpo possono essere molto pericolose, per tale motivo la loro somministrazione o il loro ingerimento casuale va controllato da parte di professionisti esperti.

 


Paolo Pelini
Professione
Erbochimico / Naturopata per Animali
Consulenza e Ricerca Controllo Qualità e Valutazione Farmacognostica e Citotossicologica degli Estratti Vegetali di Piante Officinali, Microalghe e Gemmoderivati e Ricerche Microbiota Piante Officinali, Consulenza e Ricerca Naturopatica (Fitoterapica ed Erboristica) per Animali
iscritto nel registro degli Operatori Olistici Professionisti della Federazione Nazionale Operatori Olistici Professionisti FEENOP numero di Iscrizione  FE233970N
Responsabile Scientifico: Centro di Controllo e Divulgazione Scientifica sulle Sostanze Naturali - CCDSSN
Roma - Italia
Tel:351/8681643


mercoledì 15 novembre 2023

Piante del genere citrus perchè sono pericolose per i gatti? FACCIAMO CHIAREZZA!

Purtroppo molto spessso sul web pseudo esperti danno consigli che possono causare gravi danni ai nostri amici a quattro zampe, per questo motivo bisogna rivolgersi sempre a professionisti qualificati nel benessere animale come  medici veterinari e i naturopati animali certificati.

Uno dei consigli SBAGLIATI che gira sul web è la possibilità di impiegare piante del genere Citrus come il limone per auitare i gattii in varie situazioni.

Purtroppo non è cosi!


Le piante del genere citrus sono piante del genere di angiosperme della famiglia delle Rutacee

 

Sono grandi arbusti o alberi sempreverdi che raggiungono i 5–15 m di altezza. I frutti (agrumi) sono fragranti e molti sono ricchi di succo. 

Contengono una larga percentuale di acido citrico che conferisce ai frutti il caratteristico odore e sapore astringente. Sono anche ottime fonti di vitamina C. 

Come dicevamo queste piante se molto utili per il cane possono esere dannose per il gatto e possono  portare a  disturbi gastrointestinali, vomito e diarrea,

anche l'utilizzo in forma topica nei gatti e da evitare perché può provocare dermatiti.

La tossicità delle piante del genere citrus nei gatti  è dovuta alla presenza di limonene e linalolo, nonché psoraleni.

  formule di struttura dei due enantiomeri        formula di struttura

psoraleni                                        limonene                                   linalolo

Pertanto nei gatti va evitata l'assunzione in qualunque forma di limone, arancio e altri agrumi .


Paolo Pelini

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

Consulente in   ambio di Ricerca Farmacognostica, Fitoterapia  ed Erboristeria per Animali

CCDSSN - Centro di Controllo e Divulgazione Scientifica sulle Sostanze Naturali e Ricerca 

Tel:351/8681643

paolo.pelini@gmail.com

Roma


 

 


lunedì 23 ottobre 2023

I feromoni nei Gatti

 

I feromoni felini sono sostanze odorose secrete da alcune ghiandole posizionate in diverse parti del corpo del gatto: sul mento, sulle guance, sulle labbra e sulle zampe ma si trovano anche nella sua urina e nelle sue feci, ad esempio il feromone 3-mercapto-3-metilbutan-1-olo (o MMB) nelle urine è anche presente la felinina aminoacido preculsore del feromone, MMB si trova nel sangue all'interno di un tri-peptide detto "γ-glutamilfelinilglicina" (GFG) che si separa nei suoi componenti quando arriva nei reni. Di lì la felinina viene emessa con l'urina. Dal punto di vista funzionale, si suppone che sia legata alla marcatura del territorio. Una volta emessa, la molecola inizia a degradarsi rapidamente emettendo un forte odore caratteristico che deriva dalla presenza di zolfo. 

 

Felinina acido 2-amino-7-idrossi-5,5-dimetil-4-tiaeptanoico

Questi particolari segnali odorosi olfattivi vengono rilasciati in acqua, nell’aria, sul terreno, sugli oggetti e su noi umani: contengono messaggi e comunicazioni che tutti i gatti usano per interagire tra loro e con il mondo circostante.

I gatti che annusano le marcature di urina apprendono tutte le informazioni utili sugli altri gatti presenti sul territorio: genere, disponibilità sessuale, gerarchia.

Le informazioni ottenute condizionano il comportamento del gatto: ad esempio, se è un maschio “rivale”, capisce quando territorio è già occupato e può scegliere di cambiare zona per evitare il conflitto con il maschio dominante anche se percepisce la presenza di gatte in calore e disponibili.

Le gatte che allattano rilasciano feromoni prodotti dalle ghiandole dell’area mammaria poste intorno ai capezzoli.

Detti anche feromoni calmanti, servono a rafforzare il legame tra la mamma gatta e i cuccioli.

Inoltre, aiutano i micini a sentirsi protetti e al sicuro, ad andare d’accordo tra loro, stimolano il contatto sociale e l’accettazione, limitano i conflitti e le reazioni di fuga.

Quando il gatto oppure strofina la testa e il muso sulle persone e sugli oggetti di casa, deposita i suoi feromoni facciali.

Ma anche quando impasta, attraverso i feromoni interdigitali rilasciati dai polpastrelli delle zampe e persino dalle unghie.

Così facendo, marca e qualifica persone e cose come sicuri o familiari.

Questo indica che il gatto si sente a suo agio, considera i luoghi e le cose ad esse pertinenti noti e per nulla minacciosi.

Insomma, ti sta comunicando che tu sei di sua proprietà, che è felice e rilassato e che si sente appagato e sicuro nel suo ambiente.

Il flehmen è un meccanismo biologico che il gatto mette in atto quando percepisce i feromoni: in pratica si immobilizza per qualche istante, increspa il naso, ritrae il labbro superiore, tiene la bocca leggermente socchiusa e muove la lingua.

L’apertura della bocca e il movimento della lingua favoriscono il passaggio dei feromoni direttamente nell’organo vomeronasale (detto anche organo di Jacobson) ovvero un organo sensoriale specializzato che si trova sul palato del gatto.

 


 

L’organo vomero-nasale trasmette le informazioni attraverso il sistema nervoso direttamente al cervello per decodificare i messaggi contenuti dai feromoni.

Nel gatto, dunque, la comunicazione vocale riveste un ruolo davvero marginale.

Piuttosto, il suo canale di comunicazione principale è quello olfattivo a noi umani totalmente precluso.

Dunque, poiché alla base dei comportamenti del gatto ci sono gli stimoli che riceve dall’ambiente, bada bene a non turbarlo in modo inappropriato, infastidirlo o creargli stress e ansia con odori forti come quelli di alcuni detergenti per la casa e per gli ambienti o con profumi particolarmente penetranti e persistenti.

Paolo Pelini

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

CCDSSN - Centro di Controllo e Divulgazione Scientifica sulle Sostanze Naturali e Ricerca

Roma


mercoledì 18 ottobre 2023

Il Ruolo delle Microalghe in Ambito Veterinario e il Controllo Qualità

 

Il Ruolo delle Microalghe in Ambito Veterinario  e il Controllo Qualità

In Europa si punta sempre più sul settore delle Microalghe infatti, la Commissione europea ha finanziato oltre 100 progetti di ricerca e innovazione, nella quasi totalità dedicati alle microalghe, per un importo complessivo che supera i 220 milioni di euro. 


 

 

 

 

 

 

 

Con applicazioni in diversi settori, oltre a quello alimentare (es. mangimi e biostimolanti bio, farmaci, cosmetici, energie rinnovabili).


 Alghe Spirulina Sotto Visione Microscopica - Fotografie stock e altre  immagini di Alga - Alga, Ingrandimento, Algae Fuel - iStock

Il potenziale di crescita del mercato europeo di alghe e microalghe appare del resto significativo, grazie alle loro virtù nutrizionali e salutistiche. 

E i progressi nei fronti di ricerca e innovazione dovrebbero favorirne lo sviluppo.

Le Microalghe sono utilizzate già dai tempi antichi partendo dalla più comune Spirulina nome scientifico Arthrospira platensis che in realta non è un alga ben si un batterio più precisamente appartenente alla famiglia dei Cianobatteri, utilizzata già dalle civiltà precolompiane in Messico.

Oltre all’elevato valore nutrizionale, la spirulina ha proprietà ipolipidemiche, ipoglicemizzanti e antiipertensive. Studi sugli animali dimostrano la sua capacità di modulare la funzione immunitaria, riducendo i livelli di infiammazione. Ed è efficace nella prevenzione della sindrome metabolica, fattore di rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari e tumori.

capacità di migliorare la crescita del microbiota intestinale, promuovendo  la crescita dei batteri lattici alleati della salute (Lactococcus lactis, Streptococcus thermophilus, Lactobacillus casei, Lactobacillus acidophilus e Lactobacillus bulgaricus). 

Previene quindi disbiosi e infezioni che ricorrono, tra l’altro, in individui affetti da sindromi infiammatorie intestinali (IBD) e malattie metaboliche e immunologiche.

 

microalghe nell’alimentazione di cani e gatti

Come detto nel titolo anche i cani e i gatti possono usufruire dei benefici delle microalghe, un  l'esempio più classico è certamente la Spirulina, anche se questa a rigore scientifico non può essere proprio consederata un' alga un’alga ma un batterio appartenente alla famiglia dei cianobatteri, organismi procarioti in grado di portare avanti la fotosintesi grazie alla presenza di clorofilla al suo interno. Cresce e vive in laghi di acqua dolce con pH alcalino, ma può anche essere coltivata per il suo consumo nei luoghi con clima e acque temperate (zone tropicali e subtropicali)

La Spirulina è specialmente indicata negli animali per il suo elevato grado di digeribilità e ricco apporto proteico. Insieme alla Clorella, è quella con un minor apporto di iodio per cui può essere somministrata anche nei soggetti con problemi di ipertiroidismo. La Spirulina presiede il record di presenza di betacarotene, superando di gran lunga quella contenuta nella carota. Questa molecola, che conferisce il colore giallo-arancione ai vegetali che la contengono, è il precursore della vitamina A (o retinolo), fra i più potenti antiossidanti naturali. La si può trovare sotto forma di capsule (integratore alimentare) o già inserita all’interno di alcuni cibi umidi naturali di qualità.

CONTROLLO QUALITA':

Al microscopio la Spirulina appare in colonie di circa 10-20 cellule disposte in filamenti formando caratteristiche strutture lineari ordinate, che tendono a spiralizzare, nei prodotti commerciali, costituiti da polvere derivata dall' essiccamento delle cellule , le strutture si spezzano dando luogo  a segmenti di varia lunghezza o a rare singole cellule. le condizioni del processo di essiccazione influenzano la qualità della droga che dovrebbe presentarsi con la maggior spiralizzazione possibile.

Possibili fenomeni di Adulterazione si evidenziano  in campioni di Droga di Spirulina contaminati da filamenti di Oscillatoria sp che può essere identificata da esperti con l'utilizzo della microscopia.

Altre tecniche utili all'identificazione di contaminanti o adulteranti nella droga restano le analisi metabolomiche Cromatografiche TLC e HPTLC.

 

ALTRE ALGHE PER USO VETERINARIO POSSONO ESSERE: 

 

  • Wakame (Undaria pinnatifida):  è un'alga bruna proveniente dal Giappone simile alle alghe kombu. Ha foglie verdi dotate di una nervatura centrale. In commercio è possibile reperire integratori di alga wakame, per esempio in forma di compresse oppure di tintura madre.fonte di calcio e magnesio, è anche fonte di iodio e di fucoxantina, un carotenoide che stimola il metabolismo dei grassi, evitando che si accumulino nel corpo. L'alga wakame è una fonte di iodio. In caso di problemi alla tiroide prima di farla assumere al proprio pet è bene consultarsi con il proprio medico veterinario.
  • Nori: Con il nome Nori si intendono varie specie di alghe  del genere Porphyra ma in particolare la Porphyta tenera  utilizzata per la preparazione del sushi. Molto conosciuta e utilizzata nella cucina giapponese, quest’alga marina, ha più vitamina C delle arance e più vitamina A delle carote. Nei gatti, inoltre, è un valido integratore di taurina, amminoacido indispensabile per la salute cardiaca e retinica nei felini.

 Paolo Pelini 

Professione Erbochimico/Naturopata per Animali 

 Ricerca, Valutazione e Consulenza Farmacognostica, Fitochimica e Citotossicologica su Estratti Vegetali di Piante Officinali per Animali

Roma - Italy  

http://www.paolopelinierbochimico.it

   

 

 

venerdì 13 ottobre 2023

AGLIO AL CANE SI O NO?

Tutti noi sappiamo che l'aglio è un ottimo antiparassitario interno, e antisettico e quindi chi nella vità non ha mai dato un pezzetto di aglio al suo cane?

Eppure non sempre la sceltà è giusta!

L' Aglio (Allium sativum) appartenente alla famiglia delle Liliacee, infatti se pur come detto un ottimo antiparassitario interno, antisettico e addirittura consigliato per la coprofagia del cane tanto per citare alcune proprietà non va preso alla leggera come dal tronde nessun rimedio naturale ma bisogna rivolgersi ad esperti e non su gruppi Facebook!


 

Infatti l'aglio contiene tiosolfato S2O2−3 , che può essere tossico per il cane. Il tiosolfato può recare danni ai globuli rossi, causando anemia emolitica

L’anemia si manifesta con mucose pallide, respiro affannato, debolezza, ittero e urina scura. L’aglio può provocare al cane anche disturbi gastrointestinali, tra cui vomito e diarrea.

CONSIDERAZIONI TOSSICOLOGICHE:

Come diceva Paracelso nel  XVI secolo "sola dosis venenum facit" , ovvero è la dose che fa il veleno!

Ci vogliono circa 15-30 grammi di aglio per ogni chilogrammo di peso corporeo per creare danni nel sangue di un cane, mentre uno studio dell' L’Istituto di Farmacologia e Tossicologia Veterinaria dell’Università di Zurigo pubblicato nel 2006 ha  messo in evidenza una dose tossica per cani e gatti di 5 grammi di aglio per chilogrammo di peso corporeo al giorno.

In realtà questo dato non tiene conto di quale specie di aglio parliamo infatto non tutte le specie di aglio contengono lo stesso quantitativo di sostanze!

Questo dato però riguarda un cane adulto, nel cucciolo la dose tossica è minore (non date mai dell’aglio ai cuccioli sotto i sei mesi).

NON UTILIZZARE IL FAI DA TE MA RIVOLGITI SEMPRE ALL'ESPERTO!

 

Paolo Pelini 

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

Esperto in Ricerca Farmacognostica su Estratti Vegetali di Piante Officinali 

Consulente in Estratti Vegetali, Fitoterapici ad uso Naturopatico per Animali Roma - Italia

E-mail: paolo.pelini@gmail.com

http://www.paolopelinierbochimico.it

CV: https://dmhomes.academia.edu/PaoloPelini/CurriculumVitae

 



 

 



mercoledì 11 ottobre 2023

Microbiota nel Cane e i suoi Effetti

 Come oramai tutti sanno, il microbiota gioca un ruolo fondamentale nella salute e nel benessere della salute degli animali, compreso l'uomo ma anche delle piante.

il microbiota altro non è che l'insieme di batteri, archaea, virus e organi eucariotici. che risiedono nel tratto gastrointestinale e che sono in equilibrio l'uno con l'altro. La componente batterica è la più numerosa e fornisce funzioni digestive essenziali, come la fermentazione delle fibre. L'intestino il microbioma contribuisce anche al metabolismo dell’ospite, protegge dagli agenti patogeni e influenza il sistema immunitario.

Ma cosa succede nel cane quando questo equilibrio tra microrganismi viene a mancare? inaltre parole cosa succede quando vi è una disbiosi?

 

La disbiosi altro non è che un cambiamento nell'equilibrio microbiotico che porta alcuni batteri patogeni opportunisti a colonizzare il tratto gastrointestinali

Questi cambiamenti nel microbioma possono portare ad un’alterata funzione della barriera intestinale, a danni ai microvilli e agli enterociti, ad un aumento della competizione per le sostanze nutritive e le vitamine, e ad un aumentata deconiugazione degli acidi biliari. 

Entrando nel merito la popolazione dei batteri più comuni riscontrata nel cane che fanno parte del microbiota sono:

Per evitare squilibri nel microbiota occorre adottare una dieta equilibrata fatta  e mai FAI DA TE ma consigliata da professionisti esperti!

Paolo Pelini 

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

Esperto in Ricerca Farmacognostica su Estratti Vegetali di Piante Officinali 

Consulente in Estratti Vegetali ad uso Naturopatico per Animali Roma - Italia

E-mail: paolo.pelini@gmail.com

http://www.paolopelinierbochimico.it

CV: https://dmhomes.academia.edu/PaoloPelini/CurriculumVitae

 

martedì 10 ottobre 2023

Ema: Gli Omega 3 provocano Fibrillazione Atriale! Paolo Pelini: Cara Ema Andiamoci Piano!

Nei giorni scorsi l’ Ema ha pubblicato il resoconto di uno studio svolto in meta analisi dove si sostiene che gli OMEGA – 3 possano causare o comunque portare un aumento delle fibrillazioni atriali.

Considerando la metodologia di ricerca utilizzata prima di entrare nel merito della questione vera e propria corre l’obbligo di fare alcune precisazioni:



Una meta analisi è uno strumento di ricerca secondario che mira a raccogliere dati da varie fonti per trarre una determinata conclusione.

Qual’è il problema? Questo strumento non trova reale applicazione in ambito medico clinico e può peccare di interpretazione soggettiva.


Entrando nel merito della vicenda Omega-3 l’Ema sostiene che le pubblicazioni “autorevoli” che hanno raccolto per questo studio sostengono che gli Omega-3 possano causare la fibrillazione atriali, il problema è che esistono altrettanti studi e che sostengono esattamente l’opposto.


Come sappiamo, la fibrillazione atriale (FA) è la tipologia di aritmia più comune nella popolazione generale con una prevalenza che raggiunge un terzo dei pazienti con ipertensione arteriosa, diabete e altri fattori di rischio. Nella fibrillazione atriale, gli impulsi regolari prodotti dal nodo del seno per un normale battito cardiaco sono sopraffatti dalle rapide scariche elettriche prodotte negli atri e nelle parti adiacenti delle vene polmonari.

Acidi grassi omega-3 producono significativamente effetti marcati nella prevenzione della fibrillazione atriale.

Gli acidi grassi polinsaturi Omega-3 infatti possiedono proprietà antinfiammatorie che possono inibire i meccanismi aritmogeni. Può ridurre i livelli di trigliceridi nel sangue ma non modifica in modo significativo il livello di colesterolo LDL o colesterolo HDL nel sangue. I fattori responsabili della fibrillazione atriale sono la diminuzione del livello di Hb, l'aumento della troponina plasmatica e la diminuzione dei livelli di potassio, che vengono notevolmente trattati dagli integratori di EPA e DHA. I PUFA Omega-3 provocano una modulazione diretta e indiretta delle proprietà dei canali ionici e dell'equilibrio simpatico-vagale. Tuttavia aumenterà il livello di Hb nel sangue e diminuirà l'ipercapnia e il livello di troponina plasmatica, che sono il potente marcatore del substrato aritmogenico. L'associazione del potassio sierico con il rischio di atriale fibrillazione può essere notevolmente ridotta dagli acidi grassi polinsaturi omega-3. Pertanto gli acidi grassi omega-3 sono coinvolti negli effetti cardioprotettivi delle aritmie come la fibrillazione atriale.

Alla luce di queste considerazioni ma si potrebbe andare avanti citando pubblicazioni di altri autorevoli scienziati è fuor di dubbio che le tesi esposte dall’Ema non stanno ne in celo ne in terra almeno che come dissi già per la questione dei derivati idrossiantraceni le agenzie di”controllo” non si decidano a portare degli studi clinici o sperimentali nuovi e rigorosi, un simile atteggiamento sconsiderato può provocare solo del panico in soggetti cià fragili come persone anziane e cardiopatiche, tanto più che fino a ieri veniva detto di assumere più possibile Omega-3 .


Paolo Pelini

Professione Erbochimico

Esperto in Ricerca e Valutazione Farmacognostica e Citotossicologica su Estratti Vegetali di Piante Officinali

Responsabile Centro di Controllo e Divulgazione Scientifica sulle Sostanze Naturali – CCDSSN

Roma - Italia



martedì 3 ottobre 2023

Azione di Viscus album L. su Diabete e Ipertensione in ambito Veterinario



Album Viscum in Fitoterapia 

Veterinaria e nella Naturopatia per

Animali


Azione di Viscus album L. su Diabete e Ipertensione in ambito Veterinario


 

Riassunto: Il Viscum album L., detto anche “Vischio Europeo”, è una pianta emiparassita originaria del continente europeo che cresce su diversi alberi ospiti.

Questa pianta contiene un'ampia varietà di composti attivi che possono essere utilizzati per

trattare varie malattie, come il diabete, l'ipertensione, come antinfiammatorio e antiossidante.

Tuttavia, è maggiormente indicato nella medicina umana per il trattamento adiuvante dei malati di cancro. sia per le sue proprietà dirette contro le cellule neoplastiche dovuto alla presenza di vincotossine e lectine, che per le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie dovute alla presenza di flavonoidi,acidi fenolici, steroli, terpeni ecc... In Medicina Veterinaria, sono  pochissimi gli studi registrano per gli animali, sebbene siano disponibili formulazioni per uso commerciale in forma orale e iniettabile, per lo più ad uso omeopatico.

Molti studi sono stati condotti su larga scala da gruppi di ricercatori e medici indipendenti in diversi paesi, come Svizzera, Germania e Brasile. Pertanto,

questa revisione mirava a raccogliere dati sull'uso del Viscum album in Medicina Veterinaria in merito a possibili impieghi alternativi al solo utilizzo anticancerogeno,in modo da incentivare la ricerca in tale settore non solo nelle malattie oncologiche ma in altre direzioni in cui il vischio può trovare impiego come antipertensivo e antidiabetico.




Introduzione:

Il fitocomplesso del Viscum album è prevalentemente formato da lectine, flavonoidi, acidi fenolici, steroli, lignani, terpenoidi,

fenilpropanoidi, alcaloidi, acidi grassi e viscotossine sono tra i  principi attivi presenti nella pianta Viscum album.

In particolare,  le viscotossine possono aumentare la quantità di cellule

natural killer circolanti e di conseguenza migliorare la risposta

immunitaria antitumorale dell’ospite. Allo stesso modo, la viscotossina ha un efficace i mpatto i mmunomodulatore sui  granulociti umani e animali e agisce anche sull’apoptosi cellulare. 

L’azione citotossica della viscotossina è paragonabile a quella degli agenti chemioterapici convenzionali.
Inoltre le vincotossine hanno un'azione selettiva nei confronti delle cellule tumorali in quanto queste proteine sono in grado di legarsi agli zuccheri espressi a livello di membrana da parte delle cellule cancerogeni riuscendo in questo modo e discriminarle rispetto alle altre cellule.

Indagine sulla letteratura: 

Nel XX secolo, gli estratti dell'album Viscum furono citati da Rudolf Steiner (1861-1925) e I ta Wegmann (1876-1943) intorno al 1917 con l 'emergere della medicina antroposofica e furono collegati al trattamento dei malati di cancro. La prima pubblicazione su questo argomento è datata 1933. Steiner e Vegman raccomandavano che i l principio attivo Viscum

album dovesse essere estratto dalla pianta in due stagioni dell'anno per rispettare il tempo balsamico (estate e inverno) per ottenere più efficacemente l'attività terapeutica , considerando il sistema di difesa della pianta e la sintesi di vari sostanze durante le stagioni .

Rapporti sull'uso della terapia con Viscum album in Medicina Veterinaria iniziarono ad essere i dentificati sistematicamente a partire dal 1979, quando Petkov iniziò ad usare questi estratti per via endovenosa e ottenne risultati soddisfacenti nel controllo della pressione sanguigna nei cani. 

Nel corso della storia, la terapia con Viscum album è stata somministrata con successo a pazienti affetti da cancro i n varie specie . 

Inoltre, Bowman ha confermato l ’attività ipotensiva degli estratti di Viscum album somministrati per via endovenosa ai cani e ne ha sottolineato gli effetti benefici cardiovascolari su questi animali.

Come dicevo all'inizio tra le varie proprietà della pianta Viscum album , spiccano quelle antitumorali, cardiotoniche, antidiabetiche, epatoprotettrici, antiossidanti, antibatteriche, antimicotiche e immunomodulanti. 

Quest'ultimo è stato descritto nell'uomo dall'inizio del XIX secolo.

Negli animali, l 'attività i mmunomodulante dell'estratto di Viscum album è stata registrata quando è stato applicato per via sottocutanea ed endovenosa nei conigli, i nfluenzando i parametri  immunologici in un esperimento "in vivo" . 

Questo estratto ha aumentato significativamente la sintesi dei linfociti, in particolare l'attività killer naturale e fagocitaria dei granulociti.


Le proprietà ipoglicemizzanti degli estratti di Viscum album sono state descritte da Ohiri et al. .

 Lo studio ha riportato il controllo della glicemia negli animali diabetici i ndotto da alloxan.

L'esperimento prevedeva la somministrazione di dosi di 200 mg/kg e 400 mg/kg di

peso corporeo che riducevano significativamente lo zucchero nel

sangue rispettivamente nei ratti albini normali a digiuno e nei conigli allossanizzati. 

La glicemia a digiuno, misurata i n milligrammi per 100 ml, è stata ridotta del 30,06% nei ratti normoglicemici, mentre nei

conigli allossanizzati, la glicemia è stata ridotta dal valore medio di 650 ± 7,2 mg% in zero ore all'87 ± 8,2 mg% alle 4h.

Gli effetti ipoglicemizzanti sono stati confrontati con quelli della tolbutamide. 

Studi di tossicità acuta dell'estratto nei topi hanno mostrato un valore LD50 di 4,18 ± 0,96 g/kg di peso corporeo quando somministrato per via endovenosa.

Inoltre, Turkkan et al. hanno dimostrato l ’attività degli estratti di Viscum album in un modello sperimentale convenzionale di ratto con diabete i ndotto da streptozotocina (STZ) per valutare gli effetti di questo medicinale sulla perossidazione lipidica e sul sistema antiossidante. L'esperimento è stato eseguito con 32 ratti adulti divisi

in quattro gruppi di otto ratti ciascuno: Gruppo – controllo (STZ); Gruppo 2 - t estato 1 (VA); Gruppo 3 - t estato 2 (VA + STZ). L' estratto

dell'album Viscum è stato somministrato oralmente per dieci giorni. 

Il livello di glucosio nel sangue a digiuno è stato misurato e registrato.

Gli animali sono stati sacrificati e sono state misurate l a catalasi (CAT), la malondialdeide (MDA) e l e proteine presenti nei campioni di tessuto epatico e renale. 

Dopo l 'analisi statistica, si è scoperto che lo stress ossidativo era associato a complicanze diabetiche. 

Gli estratti dell'album Viscum forniti a i ratti diabetici hanno ridotto lo stress ossidativo e migliorato la loro condizione generale.

Tuttavia, nonostante i risultati promettenti ottenuti in questo lavoro, gli autori hanno affermato che sono necessari ulteriori

studi per aumentare la comprensione dei potenziali effetti antidiabetici e antiossidanti della terapia con Viscum album.




Bello et al. hanno studiato l 'attività antidiabetica dell'estrattoacquoso di foglie di Viscum album, in vivo, e hanno confrontato la sua efficacia antidiabetica con quella del f armaco metformina.

L'analisi biochimica ha dimostrato una significativa riduzione dose- dipendente (P<0,05) dei livelli di glucosio nel siero nei ratti t rattati con estratto di foglie di Viscum album .

Questo risultato è stato osservato quando i gruppi trattati con Viscum album sono stati confrontati con i gruppi di controllo diabetici e trattati con metformina.

Allo stesso modo, si è verificata una diminuzione significativa dei livelli di colesterolo totale, 

trigliceridi e lipoproteine a bassa densità che erano elevati prima del trattamento con l ’estratto di foglie.

È stato osservato un aumento corrispondentemente significativo dei livelli di lipoproteine ad alta densità rispetto al gruppo di controllo diabetico.

L'estratto vegetale ha ridotto significativamente (P<0,05) le attività sieriche degli enzimi marcatori: alanina e aspartato aminotransferasi.

Allo stesso modo, è stata rilevata una riduzione significativa (P<0,05) dei l ivelli di creatinina e urea nei gruppi trattati con estratto di Viscum album e metformina rispetto al gruppo di controllo diabetico. 

Inoltre, l ’estratto vegetale ha attenuato la perdita di peso registrata nel gruppo di controllo diabetico.

L’estratto acquoso delle foglie di Viscum album ha dimostrato un’elevata attività antidiabetica, paragonabile a quella della metformina.

 Anno                      Autore                   Specie               Scopo Trattamento       Somministrazione

 1979                      Petkov                       Cane                      Antipertensivo         endovenosa

1989                     Hajto  et  al                Roditore             Immunomodulazione Sottocutaneo/endovenoso

1990                    Arciere                       Cane                  Antipertensivo              endovenosa

2003                Ohiri  et  al                    Roditore          Ipoglicemico                  Intraperitoneale

2019              Bello  et  al                    Roditore           Ipoglicemico                       Orale


Conclusione:

in base ai dati  esposti in  questa  recensione, l 'album  Viscum  è  un
potenziale per  aiutare  nel t rattamento o come coadiuvante  per  queste patologie negli  animali.

sono ovviamente  necessari  ulteriori  studi  sul  reale potenziale  dell'Viscum album , il  suo impatto  sulla  qualità  della  vita degli animali trattati,  meccanismi  d'azione,  metabolismo, tra  gli  altri.



Paolo Pelini 

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

Esperto in Ricerca Farmacognostica su Estratti Vegetali di Piante Officinali 

Consulente in Estratti Vegetali ad uso Naturopatico per Animali Roma - Italia

E-mail: paolo.pelini@gmail.com

http://www.paolopelinierbochimico.it

CV: https://dmhomes.academia.edu/PaoloPelini/CurriculumVitae






 

lunedì 2 ottobre 2023

Gemmoterapia Veterinaria nel Cane e nel Gatto

La Meristemoterapia (Gemmoterapia e Fitoembrioterapia) è una moderna branca della fitoterapia basata sull’utilizzo di tessuti meristematici, ossia i tessuti embrionali vegetali delle piante: principalmente le gemme, ma anche germogli e giovani getti.
L'utilizzo delle gemme a scopo terapeutico è antico ma il padre della Fitembrioterapia è il medico omeopata belga Pol Henry che verso la fine degli anni ’50 ne studiò sistematicamente l’utilizzo.

I meristemi sono costituiti da cellule embrionali indifferenziate, totipotenti, analoghe alle cellule staminali animali, che permettono il continuo accrescimento della pianta.
Mentre la Fitoterapia utilizza i principi attivi contenuti nei tessuti differenziati e in cellule che hanno perso la capacità di moltiplicarsi, la Gemmoterapia utilizza tessuti con elevata potenzialità e cellule in stato riproduttivo.

Essi racchiudono in sé in potenza tutta l'energia vitale ed i principi attivi necessari per lo sviluppo della pianta stessa, possiamo dire "sono cellule che aspettano di decidere cosa fare da grandi!". 

Reinnestando una gemma in una pianta questa può dare vita ad un organismo completamente diverso da quello in cui è stata innestata.
I principi attivi e le sostanze contenuti nelle cellule meristematiche sono diversi e molto più concentrati che nei tessuti adulti

I Gemmoderivati (o Macerati Glicerici) e Fitoembrioestratti vengono prodotti a partire da gemme e altri meristemi appena raccolti e trattati da freschi, mantenendo l’integralità delle sostanze attive.
La loro azione, rispetto agli estratti dei tessuti adulti che si rivolgono di più a livello organico, è più dolce e profonda poiché agiscono anche su un piano energetico-vibrazionale e i risultati sono molto soddisfacenti soprattutto per le patologie croniche e degenerative.

Prima di entrare nel merito del perchè questo tipo di applicazione dovrebbe essere maggiormente utilizzato anche in fitoterapia veterinaria con un esempio sul alcune gemme e loro effetti terapeutici utili anche in ambito dei nostri Pet mi è d'obbbligo e non posso fare altrimenti da suo collaboratore quale ho la fortuna di essere ringraziare il Professor Marcello Nicoletti, Professore ordianrio del corso di Botanica Farmaceutica e ex Direttore del Dipartimento di Biologia Ambientale dell'Università degli Studi di Roma discepolo a sua voltà del Professor Giovanni Battista Marini Bettolo il primo in Italia e forse nel mondo a occuparsi di sostanze naturali presso Istituto Superiore di Sanità in tempi non sospetti mentre il resto della comunità scientifica puntava sul sintetico. 

Come dicevo il ringraziamento al Professor Nicoletti è d'obbligo perchè senza il suo lavoro di Cromatografia presso il Dipartimento di Biologia Ambientale i gemmderivati sarebbero scomparsi dalla farmacopea e quindi ai piani terapeutici italiani perchè il ministero della salute non trovando a causa della glicerina che ne mascherava l'esistenza i principi attivi non li considerava utili ai fini terapeutici o meglio fisiologici, il professor Nicoletti grazie ad una tecnica sperimentale è riuscito a dimostrare l'esistenza dei principi attivi che la glicerina "nascondeva".

Ciome dicevo la gemmoterapia può essere al pari di come lo è per l'uomo utile in ambito animale  e devo fare un altro obbligatorio ringraziamento al Prof. Fernando Piterà che insieme al Prof. Nicoletti hanno riacceso dopo anni l'attenzione della comunità scientifica su questo genere di fitoterapia con vari trattati,e congressi che spiegano gli effetti dei gemmoterapici su varie patologie o solo per riequilibrare l'organismo.

Molti di questi a mio avviso possono essere estrapolati dall'ambito medico ovviamente con le dovute precauzioni e  modifiche in dosaggi e valutazione di effetti avversi e tossici ed applicati anche sugli animali da compagnia!  

GEMMOTERAPIA NEL CANE E NEL GATTO:



 

i gemmoderivati devono essere somministrati al cane o al gatto tenendo conto del peso dell’animale, se la patologia è acuta o cronica, storia clinica dell’animale 

 

per il trattamento del sintomo acuto  di solito va somministrato al cane o al gatto adulto circa 3 gocce massimo 4 gocce per kg di peso 2-3 volte al giorno e comunque di norma non superare mai le 25 gocce come dose singola. Le gocce vanno agiunte in poca acqua per diluirle e consentire all'animale di bere in autonomia senza stressarlo o si può optare per l'uso di una siringa senza ago sempre dopo diluizione con poca acqua (ATTENZIONE NON EFFETTUARE IL FAI DA TE).

ALCUNI GEMMODERIVATI PER USO VETERINARIO:

Gemme del Fico  Ficus Carica

Il Gemmoderivato di Ficus carica nel gatto e cane può essere utilizzo quando occorre intervenire sullo stomaco e sul sistema neurovegetativo, in caso di gastrite, ulcera difficoltà digestiva.

Gemme Noce bianco Juglans regia L.

Indicato nei casi di pancreatite cronica, insufficienza pancreatica, azione coadiuvante le difese naturali innate e le barriere a livello di intestino, sierose, mucose e pelle. Viene usato come antiflogistico delle mucose in stato cronico quali cirrosi, cellula di Kuppfer, pancreatite cronica e sindromi da malassorbimento.

Gemme del Ginepro comune Juniper communis L.

Drenante epatorenale in caso di forte intossicazione debolezza del fegato e dei reni. Utile nel controllo i calcoli renali.

 Gemme del Faggio Fagus sylvatica

Stimola la diuresi utile nell’insufficienza renale insieme al Ribes Nigrum è un potente antistaminico.

Agrifoglio Ilex aquifolium giovani getti

Stimolante le surrenali la funzionalità renale.

Ulivo Olea europea giovani getti

Si utilizza nell’ipertensione, ha attività ipoglicemizzante.

Questi sono solo alcuni gemmoderivati che possono essere impiegati ad uso veterinario o naturopatico per animali.

 

Paolo Pelini 

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

Esperto in Ricerca Farmacognostica su Estratti Vegetali di Piante Officinali

Roma

 

ATTENZIONE:

RESTA SEMPRE VALIDO IL SEGUENTE AVVERTIMENTO DI RIVOLGERSI A PERSONALE QUALIFICATO E NON EFFETTUARE MAI IL FAI DA TE! IL SEGUENTE MATERIALE E' SOLO A SCOPO DI DIVULGAZIONE SCIENTIFICA.

 

mercoledì 27 settembre 2023

FITOTERAPIA VETERINARIA E NATUROPATIA PER ANIMALI: UNA PIANTA CONTRO L'ARTRITE

L’artrite è un’infiammazione delle articolazioni. Può interessare una o più articolazioni e può essere acuta o cronica.

Esistono molti tipi di artrite, la più nota è l’artrite reumatoide.

Nei cani il problema sembra essere spesso di ordine genetico mentre nei gatti sembra che l'artrite si sviluppi prevalentemente per mancanza di adeguato esercizio fisico.

Una pianta utile che possiamo utilizzare nei nostri Pet è L'artiglio del Diavolo!

L'Artiglio del diavolo è una pianta erbacea perenne originaria dell'Africa meridionale e orientale. Le sue radici, essiccate, sono utilizzate per la preparazione di prodotti erboristici e fitoterapici. Le virtù più note della pianta riguardano il suo potere analgesico ed antinfiammatorio.

 Artiglio del Diavolo: Proprietà, Benefici e Controindicazioni

Il suo fitocomplesso è formato prevalentemente da Tannini, Fenoli, Flavonoidi

 

 

Proprio grazie alle sue proprietà antinfiammatorie può risultare utile nei casi dove vi è dolore ed infiammazione come tendiniti, osteoartriti, artrite reumatoide, artrite e artrosi.

 

Paolo Pelini 

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

Esperto in Ricerca Farmacognostica su Estratti Vegetali di Piante Officinali

Roma

 

 


 

lunedì 25 settembre 2023

FITOTERAPIA VETERINARIA: Il Ginkgo Biloba

Tra le numerose proprietà fitoterapiche del ginkgo biloba oggi voglio parlarvi della sua azione Antitrombotiche e Cardiotoniche, infatti viene utilizzata proprio per queste sue proprietà in Fitoterapia Veterinaria e in Naturopatia Animale.

 Il ginkgo biloba stata definita da Darwin un fossile vivente, in quanto unico esemplare ancora esistente appartenente alla famiglia delle Ginkgoine.

 Il Ginkgo – L'OCA BIANCA ED ALTRE STORIE

 Le parti utilizzate sono le foglie, mentre i semi presentano una parte esterna commestibile ed un cuore ricco di sostanze irritanti e tossiche (come l'alcaloide ginkgotossina).

Il suo fitocomplesso presente nelle foglie è costituito da flavonoidi ( glucosidi flavonoidici come kampferolo, quercetina, isoramnetina, acido cumarico, catechine, proantocianidine) e derivati terpenici (ginkgolidi e bilobalide) e di acidi ginkgolici.

Tra i Terpeni contenuti nelle foglie di ginkgo biloba vi è il ginkgolide B una molecola in grado di  bloccano la perossidazione lipidica, implicata nell'aggregazione piastrinica. Questi principi attivi, infatti, inibiscono il fattore di attivazione delle piastrine (PAF), prevenendo la formazione di trombi nei vasi sanguigni; e diminuiscono la permeabilita’ capillare, migliorando l’irrorazione dei tessuti.

 Ginkgolide B | CAS 15291-77-7 - AdipoGen Life Sciences

Particolarmente conosciuta per la sua attività sulla circolazione venosa, arteriosa e capillare, la pianta è ampiamente utilizzata anche come fluidificante del sangue, perché ne diminuisce la viscosità, nella prevenzioni di trombi, e infarti. Per questa proprietà, il ginkgo aiuta anche l’ossigenazione e il nutrimento dei tessuti, con benefici effetti, in particolare, sull’irrorazione sanguigna dei tessuti cerebrali.

Infatti, per la capacità di favorire una corretta distribuzione di ossigeno e glucosio al cervello, 

Si ricorda, inoltre, che il Ginkgo biloba può interferire con l'azione di numerosi farmaci, fra cui ricordiamo: farmaci anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, inibitori del MAO e FANS (tipo aspirina). Pertanto, qualora l'animale stiano seguendo terapie farmacologiche (anche con farmaci non indicati sopra), prima di assumere il ginkgo in qualsiasi sua forma, è fondamentale chiedere il parere al proprio medico veterinario.

 

Paolo Pelini 

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

Esperto in Ricerca Farmacognostica su Estratti Vegetali di Piante Officinali

Roma

 

 

mercoledì 20 settembre 2023

Come rinforzare il Sistema Immunitario negli Uccelli

Oltre ai cani e gatti la Naturopatia e la Fitoterapia è utile per molti altri animali come topi, criceti, uccelli ecc... 

Come possiamo rinforzare il sistema immunitario dei nostri amici volatatili? 

Uno dei rimedi fitoterapici che possiamo utilizzare e l'Echinacea.

 



L'Echinacea è un genere di piante erbacee perenni che comprende nove specie. Sono piante interessanti prevalentemente dal punto di vista ornamentale ed erboristico. Sono piante originarie del Nord America. Questo genere di piante appartiene alla più grande famiglia delle Asteraceae

 Droga è data dalle radici ottenute da tutte e tre le specie principali (Echinacea angustifoliaEchinacea pallida ed Echinacea purpurea).

I principi attivi contenuti all'interno delle diverse specie di echinacea possono variare dal punto di vista sia qualitativo, sia quantitativo. Ad ogni modo, si può affermare che i principali costituenti chimici contenuti in tutte e tre le principali specie di echinacea, sono:

  • Flavonoidi;
  • Derivati dell'acido caffeico (acido cicorico, acido clorogenico ed echinacoside);
  • Polisaccaridi ad attività immunostimolante;
  • Polifenoli;
  • Glicoproteine ad attività immunostimolante;
  • Alchilamidi;
  • Olio essenziale;
  • Polieni.
Nei nostri uccellini può essere utile:

• Per stimolare il sistema immunitario, contro le
infezioni, per problemi alle piume, disturbi al
fegato, allergie della pelle o dopo un trattamento
antibiotico. 


• 1 goccia nell’acqua del serbatoio per gli uccelli
piccoli;
• 2 gc per gli uccelli grandi;
• 2 volte a giorno per 15 giorni

ATTENZIONE NON EFFETTUARE IL FAI DA TE!


Paolo Pelini 

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

Esperto in Ricerca Farmacognostica su Estratti Vegetali di Piante Officinali

Roma

mercoledì 13 settembre 2023

Il Vischio in Oncologia

 ONCOLOGIA: IL VISCHIO

Il Viscum Album  trova applicabilità in oncologia veterinaria nel coadiuvare il trattamento di tumori di varia natura nelle diverse specie animali.



Ad esempio, nel melanoma orale del cane  tumore sostanzialmente maligno e localmente infiltrativo, tendenzialmente metastatico con possibilità limitate di escissione chirurgica e con scarsa risposta alla chemioterapia si è potuto avere un significativo aumento del tempo di sopravvivenza media quando, all’azione di altri farmaci (immunoterapici) o alla radioterapia, si è associato l’utilizzo del vischio di quercia e di pino.

 Nel trattamento del fibrosarcoma felino, tumore mesenchimale maligno, infiltrante e recidivante, sono state utilizzate speciali preparazioni magistrali orali non alcoliche di Viscum Album Quercus.


Anche la gestione del sarcoide equino, tumore locale che non da metastasi, ma infiltrativo e recidivante, ha trovato aiuto nell’utilizzo del Viscum Album Pini con follow-up della remissione fino a 5 anni. Nelle cagne che subiscono mastectomia per tumori mammari (adenocarcinomi) può essere utilizzato, per lungo periodo, il vischio Pini, per scongiurare recidive e metastasi. Il Viscum Mali ha infine trovato utilizzo nel trattamento del sarcoma di Sticker del cane maschio.


Nell’organismo ciò che avviene è una stimolazione specifica e peculiare del sistema immunitario da un lato (stimolazione dell’interleuchina 12, interferone γ, e cellule Natural Killer ecc.) e dall’altro c’è anche un’azione tossica, diretta sulla cellula tumorale che porta all’apoptosi.

Sulle cellule tumorali si sono evidenziate l’azione di inibizione della neo-angiogenesi, l’induzione all’apoptosi, azione citotossica ed antinfiammatoria oltre che la riparazione e protezione delle cellule sane in corso di chemioterapia e radioterapia.

Paolo Pelini 

Professione 

Erbochimico - Naturopata per il Benessere Animale 

Esperto in Ricerca Farmacognostica e Citotossicologica su Estratti Vegetali di Piante Officinali 

giovedì 7 settembre 2023

TOSSICOLOGIA: QUALI OLI ESSENZIALI NON VANNO MAI DATI AL GATTO

 Al contrario dei cani i  gatti hanno una sensibilità maggiore nei cofronti di alcuni olii esserziali sia a causa delle loro dimenzioni ridotte che ad una sensibilità fisiologica del proprio organismo che può provocare seri danni all'animale.

Quali oli essenzali non bisogna dare mai al proprio gatto?

 I gatti più aggressivi del mondo, le foto

 cumone,arancia,limone,pompelmomandarico,betulla,timo,abete,pino,menta piperita,cannella,menta (tutte le specie), chiodi di garofano,eucalipto,tea tree,bergamotto,salvia,ginepro,origano.

 

Effetti provogati, difficoltà respiratoria,diminuzione frequenza cardiaca,diminuzione temperatura corporea (ipotermia),infufficenza epatica

NOTA QUESTA LISTA NON E' ESAUSTIVA MA VUOLE SOLO DARE UNA IDEA DELL'IMPORTANZA DI RIVOLGERSI AD ESPERTI E NON PRATICARE FAIDATE O PASSAPARORA SUL WEB.

 

 

Paolo Pelini 

Professione 

Erbochimico - Naturopata per il Benessere Animale 

Esperto in Ricerca Farmacognostica e Citotossicologica su Estratti Vegetali di Piante Officinali


sabato 2 settembre 2023

La Liquirizia perché non fa bene per il Cuore

 La Liquirizia è ottima per problematiche gastrointestinali ma pericolosa per chi soffre di malattie cardiache sia umani che animali.



Il principio attivo presente nella liquirizia, la glicirrizina  riduce i livelli di potassio nel sangue, provocando:

  • aritmie cardiache,
  • pressione alta,
  • insufficienza cardiaca,
  • letargia, uno stato di sonno profondo e patologico.

Questa sostanza che si trova nella liquirizia, che ha un forte impatto sui livelli di aldosterone, ossia l’ormone che regola la pressione arteriosa. La glicirrizina, infatti, provoca ritenzione idrica, scompensando il cuore e alzando la pressione. 

Paolo Pelini 

Professione 

Erbochimico - Naturopata per il Benessere Animale 

Esperto in Ricerca Farmacognostica e Citotossicologica su Estratti Vegetali di Piante Officinali 


martedì 8 agosto 2023

Tossicità del Kratom

Il Kratom (Mitragyna speciosa (Korth.)  è un albero della famiglia delle Rubiaceae, diffuso in diverse regioni del Sud-Est asiatico come Indocina e Malaysia ma anche Indonesia e Papua Nuova Guinea.



Le sue foglie sono state utilizzate per secoli nella zona come medicina erboristica tradizionale per il trattamento di diverse malattie e sollievo dal dolore, ma anche dai lavoratori al fine di aumentare la loro resistenza.  Il modo tradizionale più comune di utilizzo è masticando o preparando un infuso delle foglie come tè.  Nell'ultimo decennio, i preparati botanici di Mitragyna speciosa sono stati sempre più utilizzati anche in altre parti del mondo, come negli Stati Uniti e in Europa.  Spesso vengono promossi come integratori alimentari - più comunemente sotto forma di polvere, pillole e capsule o estratti di foglie - per l'autotrattamento dell'astinenza da oppiacei, il sollievo dalla sindrome da astinenza, per la gestione del dolore o per scopi ricreativi.  I principali alcaloidi della pianta, la mitraginina e la 7-idrossimitraginina, sono agonisti del recettore umano μ-oppioide e si presume siano i principali responsabili degli effetti psicoattivi del kratom.  Il botanico è elencato nel compendio dei prodotti botanici dell'EFSA, segnalato per contenere sostanze presenti in natura di possibile preoccupazione per la salute umana se utilizzato in alimenti e integratori alimentari (EFSA, 2012) ed è stato anche considerato un botanico di preoccupazione dalla FDA (FDA  , 2017).  Sebbene l'uso di kratom sia illegale in alcuni paesi europei, è facilmente disponibile su alcuni siti web. 

la valutazione del rischio di Mitragyna speciosa (kratom).

 I dati disponibili sugli animali e sull'uomo che sono stati valutati dimostrano che il consumo di kratom ha il potenziale per causare una serie di effetti negativi sulla salute, tra cui dipendenza, sindrome da astinenza associata e altre manifestazioni di tossicità, come ulteriori aspetti della neurotossicità, ma anche  tossicità epatica e nefrotossicità.  Tuttavia, la determinazione di qualsiasi valore guida basato sulla salute per le preparazioni di kratom o i loro componenti e una successiva caratterizzazione del rischio concreto sono gravemente ostacolate da notevoli incertezze, tra cui la variabilità nella composizione delle preparazioni di kratom, informazioni insufficienti sulle relazioni dose-risposta o sugli effetti di  uso a termine.

  Sono necessarie ulteriori informazioni, basate su studi ben progettati che coprono dosi e periodi di tempo diversi e che sono stati condotti con preparati chiaramente specificati rispetto alla loro composizione, al fine di ridurre le incertezze e consentire una valutazione del rischio più precisa.


Paolo Pelini

Professione

Erbochimico

Consulenza e Ricerca Controllo Qualità e Valutazione Farmacognostica e Citotossicologica degli Estratti Vegetali di Piante Officinali, Microalghe e Gemmoderivati e Ricerche Microbiota Piante Officinali

Roma - Italia

E-mail: paolo.pelini@gmail.com

http://www.paolopelinierbochimico.it

CV: https://dmhomes.academia.edu/PaoloPelini/CurriculumVitae