mercoledì 11 maggio 2022

Analisi Studi presi in considerazione dall'Europa per vietare i derivati idrossiantracenici nell'Aloe

STUDI PRESI IN CONSIDERAZIONE DALLA COMMISSIONE EUROPEA PER BANDIRE GLI HAD CONTENUTI IN ALOE:


Come si può notare da questi studi che riporto presi interamente dalla relazione EFSA presentata alla Commissione Europea che ha portato alla messa al bando dei derivati idrossiantracenici,
La stessa EFSA esprime forti dubbi in più punti sulla validità dei singoli studi. c'è da chiedersi perchè siano stati presi allora in considerazione!
Comunque gli ultimi studi da me svolti, oltre a quelli della Società Italiana di Tossicologia e dell'Università degli Studi di Siena vanno nella direzione del tutto opposta.

ANALISI SINGOLI STUDI:
Aloe:
Nello studio di Sehgal et al. (2013), la genotossicità di un WLE decolorato commerciale che
conteneva approssimativamente aloina A a 0,9 ppm, aloina B a 1,3 ppm e aloe-emodin a 0,2 ppm
era
valutato nei saggi di mutazione inversa di S. Typhimurium con ceppi di tester TA98 e TA100 e
Saggio di riparazione del danno al DNA di E. coli SOS sia in assenza che in presenza
dell'attivazione metabolica di S9.
Le concentrazioni applicate variavano da estratto concentrato di 21 volte a 20 volte diluito e
negativo
i risultati sono stati osservati in entrambi i saggi. Tuttavia, il gruppo di esperti scientifici ha
osservato che entrambi gli studi sono limitati per
rilevanza poiché nel test di mutazione inversa sono stati utilizzati solo due ceppi di tester di S.
Typhimurium e
che il test di riparazione del danno del DNA SOS non è attualmente utilizzato per i test di
tossicologia genetica.

Nello studio di Morimoto et al. (1982), estratti grezzi di Aloe ferox Mill. in acqua o metanolo erano
valutato per la loro genotossicità in un test di mutazione inversa batterica (test di Ames) utilizzando
la Salmonella
Il tester di typhimurium filtra TA98 e TA100 e nel test di recitazione Bacillus subtilis (test di
riparazione del DNA)
usando il ceppo mutante M45 rec- (incapace di riparare il danno al DNA) e il ceppo selvaggio H17
rec + come
controllo a livelli di dose di 10 mg / piastra e 6 mg / disco, rispettivamente. Il test di Ames è stato
eseguito entrambi
in assenza e presenza di un metabolismo S9 del fegato di ratto esogeno. I risultati ottenuti hanno
indicato
che solo estratti di acqua di Aloe ferox Mill. ha indotto un effetto genotossico nel test di analisi del
Bacillus subtilis.
Tuttavia, il gruppo di esperti scientifici ha osservato che l'insieme di ceppi di tester di S.
Typhimurium era insufficiente per essere rilevato
potenziali genotossine. Su questa base, il test di Ames eseguito è di rilevanza limitata per la
valutazione del rischio
di acqua o metanolo Estratti di mulino di aloe ferox.
Non sono stati in grado di estrarre estratti dalla polpa di foglie di aloe vera (3 g in 5 ml di soluzione
fisiologica)
ridurre significativamente la sopravvivenza di Escherichia coli wild-type o mutanti riparatori
difettosi (recA, xthA,
Il tester uvrA, wild-type / rfa, uvrA / rfa) si sforza sia in assenza che in presenza di radiazioni UV-
A.
Tuttavia, sono state osservate rotture del singolo filamento di DNA nel plasmide pUC 9.1 quando
incubate con 3, 30
e 300 lg / mL di estratto di polpa di foglie di aloe vera (Paes-Leme et al., 2005). Il gruppo di esperti
scientifici ha osservato che la sostanza chimica
la caratterizzazione degli estratti non è stata eseguita e che i saggi impiegati non sono stati validati
e non sono inclusi nelle attuali linee guida dell'OCSE per i test di genotossicità.
Nello studio di Boudreau et al. (2013), due diversi campioni di gel di aloe vera sono stati testati su a
intervallo di dose di 100-10.000 lg / piastra in ceppi di S. Typhimurium TA97, TA98, TA100 e
TA1535, con
e senza miscela S9 di fegato di ratto o criceto indotta al 10% o al 30% e fino alla dose limite di
6.000 lg / piastra in ceppi di S. Typhimurium TA98 e TA100, o ceppo E. coli WP2 uvrA / pKM101,
con o
senza il 10% di fegato di ratto indotto S9, rispettivamente, e nessuna evidenza di mutagenicità è
stata osservata. Allo stesso modo,
sono stati analizzati l'estratto di foglie intere filtrate con carbone vegetale aloe vera WLE (nativo) e
aloe vera (decolorato)
per mutagenicità fino a concentrazioni di 6.000 lg / piastra in ceppi di S. Typhimurium TA98 e
TA100,
ed E. coli ceppo WP2 uvrA / pKM101, con e senza fegato di ratto S9 indotto al 10%; nessuna prova
di
la mutagenicità è stata osservata in uno qualsiasi dei tre ceppi, con o senza S9.


PER CORRETTEZZA QUESTI STUDI VOGLIO CHIARIRE CHE QUESTI STUDI CHE HO RIPORTATO RIGUARDANO SOLO L'UTILIZZO DI MICRORGANISMI BATTERI E NON CELLULE EUCARIOTE.

Paolo Pelini Professione Erbochimico Ricerca Farmacognostica e Citotossicologica Estratti Vegetali Piante Officinali
http://www.paolopelinierbochimico.it 
 



giovedì 5 maggio 2022

A che punto siamo con la ricerca sui derivati idrossiantracenici e il cancro?


Visto l'importante dell'argomento non solo dal punto di vista scientifico ma anche economico credo che sia venuto il momento di fare un primo bilancio sulla questione che sto cercando di portare avanti inmerito all'annosa questione dei derivati idrossiantracenici prodotti da piante antrachinoniche e della decisione assurda oramai smentita da svariate ricerche scientifiche tra cui la nostra presentata al governo italiano e alla commissione europea sulla assurda decisione da parte di quest'ultima di bandiere per l'appunto i derivati idrossiantracene perché potenzialmente genotossici e cancerogeni, oggi ormai sappiamo nulla di più falso. 

Come ormai tutti sanno la relazione presentata in Commissione Europea dall'agenzia EFSA non si basa assolutamente su dati scientifici mirati a verificare la cancerogenicità di tali molecole bensì su studi bibliografici a dir poco dubbi mancanti di parti importanti riguardanti il metodo scientifico utilizzato nonché, modelli biologici del tutto insufficienti. 

A seguito di questo mi sono subito

attivato presentando al Ministero della Salute e al MIPAAF Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali una contro relazione in cui mettevo in luce le palesi carenze scientifiche della suddetta relazione EFSA oltre che a presentare agli stessi e alla commissione europea e alle commissioni parlamentari competenti i miei studi citotossicologici che hanno dimostrato che se pur singole molecole di Aloe Emodina ed Aloina possono essere potenzialmente cancerogene quando le stesse fanno parte del fitocomplesso della pianta sono del tutto innocue.

Ora aspetto la decisione delle autorità per ripristinare la verità scientifica basata sui dati e sulla scienza e non su interessi di quanche stato e di certo politici che non hanno nulla a che fare con la scienza!

Nel frattempo continuó a produrre dati e studi sui modelli biologici utilizzati per l'avanzamento della ricerca scientifica.

Paolo Pelini Professione Erbochimico Ricerca Farmacognostica e Citotossicologica Estratti Vegetali 

Responsabile Scientifico Progetto Cytotoxicology Research Italy 

Roma - Italy

http://www.paolopelinierbochimico.it