venerdì 25 giugno 2021

PELINI: Garcinia camboga Epatite Fulminante

In merito all'alert del Ministero della Salute sugli integratori contenenti Garcinia camboga si sa da tempo che può provocare effetti tossici all'livello Epatico. 

 


La Garcinia Cambogia è un prodotto a base di erbe derivato dal frutto dell'albero di tamarindo Malabar (chiamato anche Garcinia gummi-gutta) originario dell'India, del Nepal e dello Sri Lanka. La scorza essiccata e affumicata del frutto della Garcinia cambogia è comunemente usata come conservante alimentare e, per il suo sapore aspro e aspro, come aromatizzante e spezia, soprattutto nei curry di pesce. La scorza del frutto è stata utilizzata anche nella medicina ayurvedica per curare disturbi gastrointestinali e reumatismi. Più recentemente, la Garcinia Cambogia è stata ritenuta un soppressore dell'appetito efficace nell'indurre la perdita di peso. I componenti chimici degli estratti di Garcinia includono xantoni, benzofenoni, amminoacidi e acidi organici, soprattutto l'acido idrossicitrico (HCA), l'ingrediente sospettato responsabile della sua attività antinfiammatoria e soppressiva dell'appetito.Il frutto della Garcinia contiene dal 10% al 30% di HCA in peso e gli estratti possono contenere tra il 20% e il 60% di acido tricarbossilico. HCA inibisceATPcitrato liasi un enzima coinvolto nella sintesi degli acidi grassi. È stato dimostrato che i derivati ​​della Garcinia e l'HCA causano la soppressione dell'appetito e la perdita di peso nei ratti, ma gli effetti di questi acidi organici e degli estratti di Garcinia non sono stati riscontrati in modo coerente negli studi sull'uomo. Tuttavia, la Garcinia Cambogia è un componente frequente dei prodotti a base di erbe multiingredienti da banco ed è stata pubblicizzata come prodotto per la perdita di peso. Studi su ratti e altri modelli animali hanno suggerito che Garcinia Cambogia e HCA non hanno tossicità significative, sebbene sia stata riscontrata tossicità testicolare con dosi elevate. Nell'uomo, la Garcinia è stata collegata a rari casi di sindrome serotoninergica, rabdomiolisi e tossicità epatica,ma il ruolo della Garcinia rispetto ad altri componenti dei prodotti erboristici o delle miscele tipicamente utilizzati nell'uomo non è stato chiaramente definito. Epatotossicità Ci sono state almeno una dozzina di segnalazioni di danno epatico indotto da Garcinia in individui che assumono integratori alimentari multi-ingredienti (MIDS) che contengono Garcinia cambogia. In alcuni casi, nei prodotti MIDS erano presenti altre epatotossine note o sospette (come con i prodotti Exilis, Herbalife e Hydroxycut). Più recentemente, sono stati identificati casi di danno epatico acuto in persone che assumevano un prodotto etichettato come contenente la sola Garcinia Cambogia. La frequenza delle reazioni avverse epatiche alla Garcinia cambogia non è nota, ma è probabilmente non comune e in meno di 1:10.000 persone. I pazienti in genere presentano affaticamento, nausea, aumenti dei livelli sierici di aminotransferasi e ittero da 1 a 4 settimane dopo l'inizio del prodotto, sebbene in alcuni casi la latenza all'insorgenza sia stata più lunga (da 3 a 12 mesi).Il pattern degli aumenti degli enzimi è epatocellulare e le caratteristiche immunitarie non sono comuni. Alcuni casi sono stati gravi, con conseguente insufficienza epatica acuta e morte o necessità di un trapianto di fegato urgente. La ricorrenza alla riesposizione non è stata chiaramente mostrata. Punteggio di verosimiglianza: B (probabile causa rara di danno epatico clinicamente evidente). Meccanismo di lesione La causa dell'epatotossicità da Garcinia cambogia non è chiara. Studi in vitro suggeriscono che l'HCA può essere tossico per il fegato a dosi elevate, ma i rari casi di danno epatico acuto che si verificano con la Garcinia Cambogia suggeriscono una forma idiosincratica di danno. La possibilità di etichettatura errata o adulterazione con prodotti a base di erbe epatotossici è sempre un problema nelle lesioni correlate alle erbe. Risultato e gestione La gravità del danno epatico varia da aumenti enzimatici transitori e moderati all'epatite acuta sintomatica fino all'insufficienza epatica acuta. Nella maggior parte dei casi, il danno epatico scompare entro 1-3 mesi dall'interruzione del prodotto a base di erbe, ma se si sviluppa un'epatite fulminante, può essere necessario un trapianto di fegato. Il rechallenge dovrebbe essere evitato. 

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Paolo Pelini Erbochimico Ricerca Farmacognostica, Citotossicologica e Ricerche Microbiota Estratti Vegetali di Piante Officinali

http://www.paolopelinierbochimico.it




lunedì 21 giugno 2021

Come ho dimostrato che i derivati idrossiantraceni non sono cancerogeni e come funziona la citotossicologia microbiologica sui botanicals:

 

Come ho dimostrato che i derivati idrossiantraceni non sono cancerogeni e come funziona la citotossicologia microbiologica sui botanicals:
 

 Il primo passaggio fondamentale che abbiamo eseguito per dimostrare l'assoluta inconsistenza della relazione presa in considerazione dall'Europa sui derivati idrossiantracenici e il cancro, è stato sicuramente lo studio computerizzato mediante software di Analisi tossicologica che c'ha permesso di stabilire mediante la struttura molecolare i possibili effetti tossici delle molecole, successivamente vi è stata un'analisi e una sperimentazione in vitro mediante cellule microbiologiche adatte alla simulazione di eventuali effetti cancerogeni che potevano essere riscontrati a livello delle cellule animali nonché un'attenta conoscenza dei meccanismi di formazione neoplastici e cancerogenici!
Tutto questo ci ha permesso di presentare una relazione uno studio ai ministeri italiani competenti e al Senato italiano nonché al Parlamento Europeo che smentisce la precedente relazione degli organi di controllo europei.
Le nostre tecniche potranno dimostrare in futuro il vero grado di tossicità delle molecole naturali vegetali e potranno sconfessare eventuali attacchi nei loro confronti.
Paolo Pelini Professione Erbochimico Ricerca Farmacognostica, Citotossicologica e Ricerche sul Microbiota Piante Officinali
Fondatore Cytotoxicology Research Italy

sabato 19 giugno 2021

Citotossicologia Microbiologica sui Botanicals e Piante Officinali

 Che Cos'è la Citotossicologia Microbiologica! 

La citotossicologia microbiologica si occupa dell'individuazione di eventuali effetti cancerogeni dovuti metaboliti di piante officinali utilizzando organismi microscopici che possono simulare l'azione delle cellule eucariote. 



Grazie a questa tecnica sono riuscito a dimostrare che i derivati idrossiantracenici sono perfettamente innocui e non sono affatto cancerogeni nel genotossici. 



Il mio impegno tramite anche il portale Citotoxicology Research Italy è quello di vigilare su eventuali nuovi tentativi di distruzione del settore salutistico e agroalimentare italiano da parte di chi vorrebbe il ritorno esclusiva i prodotti di sintesi, le nostre tecniche  di controllo citotossicologico microbiologico sono sicuramente le più innovative e le più adatte per quanto riguarda le sostanze di origine naturale e vegetale perché al contrario degli altri prodotti organici richiedono l'utilizzo di microrganismi adatti che noi siamo riusciti a individuare per simulare l'eventuale azione cancerogena di queste molecole. 

Paolo Pelini Professione Erbochimico Ricerca Farmacognostica, Citotossicologica e Ricerche sul Microbiota Piante Officinali 

Fondatore Cytotoxicology Research Italy 

Roma - Italy 

venerdì 11 giugno 2021

COMUNICATO STAMPA: La vera scienza smentisce l'europa sui derivati idrossiantracenici e l'Aloe collegati al Cancro


Si rende noto alla stampa che in data 8/06/2021 è stata annunciata in aula presso il Senato della Repubblica e trasmetta alla 14° Commissione permanente per le Politiche Europee la mia richiesta di istituire un tavolo Tecnico Scientifico nonché avviare una sperimentazione con noi esperti anche alla luce delle recenti ricerche da me svolte il Vitro e da altri in Vivo sulla questione dei Derivati Idrossiantracenici presenti nelle Piante Antrachinoniche come Aloe, Frangula,Senna, Rabarbaro,Cascara
 

che l'Europa senza una seria valutazione scientifica ex novo ma basata solo su ricerche bibliografiche ha messo al bando perchè a suo dire Cancerogene e Genotossiche.
La mia Ricerca pubblicata sui più importanti database di comunicazione scientifica tra cui il database Europeo OpenAIRE dimostra che se L'EFSA invece di limitarsi a prendere ricerche bibliografiche obsolete dove si analizzava l'effetto delle singole molecole Aloina, Aloe Emodina, che possono avere effetti sul nucleo della cellula eucariote con un aumento della sua attività, come ha dimostrato la mia ricerca, si fosse preso in considerazione il Fitocomplesso della Pianta ciò è il Pool totale di molecole in essa contenuto non si sarebbero riscontrati effetti rilevanti nelle cellule esaminate come il mio studio ha dimostrato, infatti utilizzando l'intero fitocomplesso non è stata rilevata alcuna attività anomala o iperattività nel nucleo. 
Con questa ricerca e la tecnica utilizzata si potrà riuscire finalmente a rilevare effetti citotossici in modo rapido e veloce su vari estratti vegetali, ma soprattutto potremmo scagionare i derivati idrossiantracenici e altre sostanze vegetali che sono state accusate ingiustamente gli effetti cancerogeni senza mai avere alcuna prova certa.
Allego alla presente i riferimenti della richiesta presentata al Senato

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Paolo Pelini
Professione
Erbochimico 
Consulenza e Ricerca Controllo Qualità e Valutazione Farmacognostica degli Estratti Vegetali di Piante Officinali, Microalghe e Gemmoderivati e Ricerche Microbiota Piante Officinali
Ricerche Citotossicologiche Botanicals
Studio Erbochimico di Consulenza e Ricerca Scientifica Pelini
Roma - Italia

sabato 5 giugno 2021

LETTERA APERTA: PELINI, Non è affatto vero che l'aloe provochi il cancro come vuole far credere l'europa la Scienza lo dimostra

Lettera inviata alla Stampa Nazionale per fare chiarezza sulla direttiva UE sui Derivati Idrossiantracenici e sulle Piante Antrachinoniche 


Paolo Pelini



"Alla Cortese Attenzione della Stampa . 

Mi chiamo Paolo Pelini sono un Erbochimico, professionista esperto nella Ricerca Farmacognostica di Estratti Vegetali di Piante Officinali, Ricerche sul Microbiota di Piante Officinali e Consulente Scientifico.
Vorrei chiedere gentilmente la pubblicazione della seguente lettera sulla vostra testata  perché la ritengo importante per fare la dovuta chiarezza sulla questione sollevata dall'Unione Europea in merito alle  piante antrachinoniche come l' Aloe  ed altre che per motivazioni economico politiche e non scientifiche alcuni paesi europei hanno voluto mettere sotto inchiesta  collegando L'Aloe e altre Piante Antrachinoniche come Senna, Frangula, Rabarbaro ecc.. al Cancro e a  fenomeni Genotossici. 
A seguito di numerose telefonate da parte di aziende agricole,  Erboristiche ecc.. che ho ricevuto, preoccupate per la situazione che mette in grave difficoltà non solo il settore salutistico ma anche produttivo ho deciso di fare chiarezza e di interessare le istituzioni oltre che a svolgere le dovute sperimentazioni, infatti, 
non vi è infatti nessuna prova scientifica della genotossicità e cancerogenicità dei prodotti idrossiantracenici,
come erroneamente riportato nella relazione di carattere puramente bibliografico e non scientifico sperimentale come invece vorrebbe il caso in questione, da parte dell'EFSA European Food Safety Authority, inoltre  i   test come quello di Test Ames e SOS  non sono attendibili né predittivi nei confronti della genotossicità e tantomeno della cancerogenicità in quanto è stato utilizzato un modello biologico batteri (Salmonella typhimurium) non equiparabile biologicamente né geneticamente alla complessità di un organismo eucariote.
Inoltre da quello che si evince dalla relazione del suddetto ente gli studi presi in considerazione non sono stati svolti a regola d'arte nel metodo in quanto nei terreni di coltura utilizzati viene la mancanza di enzimi p450 che dovevano essere addizionati al terreno mediante estratto di fegato di ratto (S9) per simulare l'azione biochimica e la modificazione delle molecole idrossiantracenici rendendole eventualmente cancerogene o comunque mutagene, oltre che per stessa dichiarazione dell'Efsa altri test ad esempio di ripartizione del danno del DNA SOS,quest'ultimo nomn validato per la genotossicità.
L'altro punto debole dell'intero lavoro condotto dall'ente e dalla commissione giudicatrice dell'europa è stalo il voler considerare studi riferiti a singole molecole quali Aloe Emodina, ed Emodina e non svolgere uno studio ex novo su l'intero fitocomplesso (insieme delle molecole dell'estratto) che come sa chiunque abbia studiato fitochimica ha proprietà diversi e una azione fisiologica diversa rispetto alle singole molecole perché esse si influenzano a vicenda 
La mancanza di questi requisiti rende i test in vitro assolutamente inaffidabili e mancanti dei requisiti per poter dichiarare i derivati idrossiantracenici a mio avviso pericolosi per la salute.
Inoltre, la giustificazione che asserisce qualcuno per avallare l'idea di voler eliminare le piante antrachinoniche  come l'aloe perché potenzialmente tossiche in quanto contengono derivati idrossiantracenici non trova alcun fondamento, dato che basterebbe  stabilire una dose minima di antrachinoni consentita e inserire in farmacopea i relativi metodi analitici come HPLC, Spettrofotometria e il più banale ma il più accessibile alle aziende come il test Colorimetrico per individuare negli estratti tale percentuale, per concludere la gravità della decisione non si capisce perchè se vi era un reale pericolo di Genotossicità non si siano vietate da subito ma messe solo in osservazione altre piante antrachinoniche con un contenuto ben più elevato di Idrossiantracenici HAD come Frangola,Rabarbaro,Senna ,Cascara, la motivazione come ho già detto è puramente economico politica da parte di paesi del blocco Nord Europeo.
Nei giorni scorsi ho inviato una mia relazione Tecnico-Scientifica ai Ministeri della Salute e del MIPAAF (Con il quale ho già avuto modo di discutere la mia relazione tecnico-scientifica con alcuni funzionari) oltre che alle Commissioni Competenti di Camera e Senato e inoltre a breve invierò i dati di una mia ricerca che smentisce L'Europa su questo argomento Perché i miei studi in vitro dimostrano che seppur le singole molecole come aloemodina e emodina portino a un'attività cellulare e in particolare del nucleo molto importante le stesse molecole in fitocomplesso non sembrano portare tale effetto in un organismo modello che ho testato! Ciò di fatto conferma quanto ho detto che le singole molecole e il fitocomplesso hanno un'azione ben diversa e che nella relazione della agenzia Efsa andava considerato il fitocomplesso dell'estratto e non la singola molecola. 
Cordiali Saluti
Paolo Pelini"

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Paolo Pelini
Professione
Erbochimico 
Consulenza e Ricerca Controllo Qualità e Valutazione Farmacognostica degli Estratti Vegetali di Piante Officinali, Microalghe e Gemmoderivati e Ricerche Microbiota Piante Officinali
Studio Erbochimico di Consulenza e Ricerca Scientifica Pelini
Roma - Italia