lunedì 23 ottobre 2023

I feromoni nei Gatti

 

I feromoni felini sono sostanze odorose secrete da alcune ghiandole posizionate in diverse parti del corpo del gatto: sul mento, sulle guance, sulle labbra e sulle zampe ma si trovano anche nella sua urina e nelle sue feci, ad esempio il feromone 3-mercapto-3-metilbutan-1-olo (o MMB) nelle urine è anche presente la felinina aminoacido preculsore del feromone, MMB si trova nel sangue all'interno di un tri-peptide detto "γ-glutamilfelinilglicina" (GFG) che si separa nei suoi componenti quando arriva nei reni. Di lì la felinina viene emessa con l'urina. Dal punto di vista funzionale, si suppone che sia legata alla marcatura del territorio. Una volta emessa, la molecola inizia a degradarsi rapidamente emettendo un forte odore caratteristico che deriva dalla presenza di zolfo. 

 

Felinina acido 2-amino-7-idrossi-5,5-dimetil-4-tiaeptanoico

Questi particolari segnali odorosi olfattivi vengono rilasciati in acqua, nell’aria, sul terreno, sugli oggetti e su noi umani: contengono messaggi e comunicazioni che tutti i gatti usano per interagire tra loro e con il mondo circostante.

I gatti che annusano le marcature di urina apprendono tutte le informazioni utili sugli altri gatti presenti sul territorio: genere, disponibilità sessuale, gerarchia.

Le informazioni ottenute condizionano il comportamento del gatto: ad esempio, se è un maschio “rivale”, capisce quando territorio è già occupato e può scegliere di cambiare zona per evitare il conflitto con il maschio dominante anche se percepisce la presenza di gatte in calore e disponibili.

Le gatte che allattano rilasciano feromoni prodotti dalle ghiandole dell’area mammaria poste intorno ai capezzoli.

Detti anche feromoni calmanti, servono a rafforzare il legame tra la mamma gatta e i cuccioli.

Inoltre, aiutano i micini a sentirsi protetti e al sicuro, ad andare d’accordo tra loro, stimolano il contatto sociale e l’accettazione, limitano i conflitti e le reazioni di fuga.

Quando il gatto oppure strofina la testa e il muso sulle persone e sugli oggetti di casa, deposita i suoi feromoni facciali.

Ma anche quando impasta, attraverso i feromoni interdigitali rilasciati dai polpastrelli delle zampe e persino dalle unghie.

Così facendo, marca e qualifica persone e cose come sicuri o familiari.

Questo indica che il gatto si sente a suo agio, considera i luoghi e le cose ad esse pertinenti noti e per nulla minacciosi.

Insomma, ti sta comunicando che tu sei di sua proprietà, che è felice e rilassato e che si sente appagato e sicuro nel suo ambiente.

Il flehmen è un meccanismo biologico che il gatto mette in atto quando percepisce i feromoni: in pratica si immobilizza per qualche istante, increspa il naso, ritrae il labbro superiore, tiene la bocca leggermente socchiusa e muove la lingua.

L’apertura della bocca e il movimento della lingua favoriscono il passaggio dei feromoni direttamente nell’organo vomeronasale (detto anche organo di Jacobson) ovvero un organo sensoriale specializzato che si trova sul palato del gatto.

 


 

L’organo vomero-nasale trasmette le informazioni attraverso il sistema nervoso direttamente al cervello per decodificare i messaggi contenuti dai feromoni.

Nel gatto, dunque, la comunicazione vocale riveste un ruolo davvero marginale.

Piuttosto, il suo canale di comunicazione principale è quello olfattivo a noi umani totalmente precluso.

Dunque, poiché alla base dei comportamenti del gatto ci sono gli stimoli che riceve dall’ambiente, bada bene a non turbarlo in modo inappropriato, infastidirlo o creargli stress e ansia con odori forti come quelli di alcuni detergenti per la casa e per gli ambienti o con profumi particolarmente penetranti e persistenti.

Paolo Pelini

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

CCDSSN - Centro di Controllo e Divulgazione Scientifica sulle Sostanze Naturali e Ricerca

Roma


mercoledì 18 ottobre 2023

Il Ruolo delle Microalghe in Ambito Veterinario e il Controllo Qualità

 

Il Ruolo delle Microalghe in Ambito Veterinario  e il Controllo Qualità

In Europa si punta sempre più sul settore delle Microalghe infatti, la Commissione europea ha finanziato oltre 100 progetti di ricerca e innovazione, nella quasi totalità dedicati alle microalghe, per un importo complessivo che supera i 220 milioni di euro. 


 

 

 

 

 

 

 

Con applicazioni in diversi settori, oltre a quello alimentare (es. mangimi e biostimolanti bio, farmaci, cosmetici, energie rinnovabili).


 Alghe Spirulina Sotto Visione Microscopica - Fotografie stock e altre  immagini di Alga - Alga, Ingrandimento, Algae Fuel - iStock

Il potenziale di crescita del mercato europeo di alghe e microalghe appare del resto significativo, grazie alle loro virtù nutrizionali e salutistiche. 

E i progressi nei fronti di ricerca e innovazione dovrebbero favorirne lo sviluppo.

Le Microalghe sono utilizzate già dai tempi antichi partendo dalla più comune Spirulina nome scientifico Arthrospira platensis che in realta non è un alga ben si un batterio più precisamente appartenente alla famiglia dei Cianobatteri, utilizzata già dalle civiltà precolompiane in Messico.

Oltre all’elevato valore nutrizionale, la spirulina ha proprietà ipolipidemiche, ipoglicemizzanti e antiipertensive. Studi sugli animali dimostrano la sua capacità di modulare la funzione immunitaria, riducendo i livelli di infiammazione. Ed è efficace nella prevenzione della sindrome metabolica, fattore di rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari e tumori.

capacità di migliorare la crescita del microbiota intestinale, promuovendo  la crescita dei batteri lattici alleati della salute (Lactococcus lactis, Streptococcus thermophilus, Lactobacillus casei, Lactobacillus acidophilus e Lactobacillus bulgaricus). 

Previene quindi disbiosi e infezioni che ricorrono, tra l’altro, in individui affetti da sindromi infiammatorie intestinali (IBD) e malattie metaboliche e immunologiche.

 

microalghe nell’alimentazione di cani e gatti

Come detto nel titolo anche i cani e i gatti possono usufruire dei benefici delle microalghe, un  l'esempio più classico è certamente la Spirulina, anche se questa a rigore scientifico non può essere proprio consederata un' alga un’alga ma un batterio appartenente alla famiglia dei cianobatteri, organismi procarioti in grado di portare avanti la fotosintesi grazie alla presenza di clorofilla al suo interno. Cresce e vive in laghi di acqua dolce con pH alcalino, ma può anche essere coltivata per il suo consumo nei luoghi con clima e acque temperate (zone tropicali e subtropicali)

La Spirulina è specialmente indicata negli animali per il suo elevato grado di digeribilità e ricco apporto proteico. Insieme alla Clorella, è quella con un minor apporto di iodio per cui può essere somministrata anche nei soggetti con problemi di ipertiroidismo. La Spirulina presiede il record di presenza di betacarotene, superando di gran lunga quella contenuta nella carota. Questa molecola, che conferisce il colore giallo-arancione ai vegetali che la contengono, è il precursore della vitamina A (o retinolo), fra i più potenti antiossidanti naturali. La si può trovare sotto forma di capsule (integratore alimentare) o già inserita all’interno di alcuni cibi umidi naturali di qualità.

CONTROLLO QUALITA':

Al microscopio la Spirulina appare in colonie di circa 10-20 cellule disposte in filamenti formando caratteristiche strutture lineari ordinate, che tendono a spiralizzare, nei prodotti commerciali, costituiti da polvere derivata dall' essiccamento delle cellule , le strutture si spezzano dando luogo  a segmenti di varia lunghezza o a rare singole cellule. le condizioni del processo di essiccazione influenzano la qualità della droga che dovrebbe presentarsi con la maggior spiralizzazione possibile.

Possibili fenomeni di Adulterazione si evidenziano  in campioni di Droga di Spirulina contaminati da filamenti di Oscillatoria sp che può essere identificata da esperti con l'utilizzo della microscopia.

Altre tecniche utili all'identificazione di contaminanti o adulteranti nella droga restano le analisi metabolomiche Cromatografiche TLC e HPTLC.

 

ALTRE ALGHE PER USO VETERINARIO POSSONO ESSERE: 

 

  • Wakame (Undaria pinnatifida):  è un'alga bruna proveniente dal Giappone simile alle alghe kombu. Ha foglie verdi dotate di una nervatura centrale. In commercio è possibile reperire integratori di alga wakame, per esempio in forma di compresse oppure di tintura madre.fonte di calcio e magnesio, è anche fonte di iodio e di fucoxantina, un carotenoide che stimola il metabolismo dei grassi, evitando che si accumulino nel corpo. L'alga wakame è una fonte di iodio. In caso di problemi alla tiroide prima di farla assumere al proprio pet è bene consultarsi con il proprio medico veterinario.
  • Nori: Con il nome Nori si intendono varie specie di alghe  del genere Porphyra ma in particolare la Porphyta tenera  utilizzata per la preparazione del sushi. Molto conosciuta e utilizzata nella cucina giapponese, quest’alga marina, ha più vitamina C delle arance e più vitamina A delle carote. Nei gatti, inoltre, è un valido integratore di taurina, amminoacido indispensabile per la salute cardiaca e retinica nei felini.

 Paolo Pelini 

Professione Erbochimico/Naturopata per Animali 

 Ricerca, Valutazione e Consulenza Farmacognostica, Fitochimica e Citotossicologica su Estratti Vegetali di Piante Officinali per Animali

Roma - Italy  

http://www.paolopelinierbochimico.it

   

 

 

venerdì 13 ottobre 2023

AGLIO AL CANE SI O NO?

Tutti noi sappiamo che l'aglio è un ottimo antiparassitario interno, e antisettico e quindi chi nella vità non ha mai dato un pezzetto di aglio al suo cane?

Eppure non sempre la sceltà è giusta!

L' Aglio (Allium sativum) appartenente alla famiglia delle Liliacee, infatti se pur come detto un ottimo antiparassitario interno, antisettico e addirittura consigliato per la coprofagia del cane tanto per citare alcune proprietà non va preso alla leggera come dal tronde nessun rimedio naturale ma bisogna rivolgersi ad esperti e non su gruppi Facebook!


 

Infatti l'aglio contiene tiosolfato S2O2−3 , che può essere tossico per il cane. Il tiosolfato può recare danni ai globuli rossi, causando anemia emolitica

L’anemia si manifesta con mucose pallide, respiro affannato, debolezza, ittero e urina scura. L’aglio può provocare al cane anche disturbi gastrointestinali, tra cui vomito e diarrea.

CONSIDERAZIONI TOSSICOLOGICHE:

Come diceva Paracelso nel  XVI secolo "sola dosis venenum facit" , ovvero è la dose che fa il veleno!

Ci vogliono circa 15-30 grammi di aglio per ogni chilogrammo di peso corporeo per creare danni nel sangue di un cane, mentre uno studio dell' L’Istituto di Farmacologia e Tossicologia Veterinaria dell’Università di Zurigo pubblicato nel 2006 ha  messo in evidenza una dose tossica per cani e gatti di 5 grammi di aglio per chilogrammo di peso corporeo al giorno.

In realtà questo dato non tiene conto di quale specie di aglio parliamo infatto non tutte le specie di aglio contengono lo stesso quantitativo di sostanze!

Questo dato però riguarda un cane adulto, nel cucciolo la dose tossica è minore (non date mai dell’aglio ai cuccioli sotto i sei mesi).

NON UTILIZZARE IL FAI DA TE MA RIVOLGITI SEMPRE ALL'ESPERTO!

 

Paolo Pelini 

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

Esperto in Ricerca Farmacognostica su Estratti Vegetali di Piante Officinali 

Consulente in Estratti Vegetali, Fitoterapici ad uso Naturopatico per Animali Roma - Italia

E-mail: paolo.pelini@gmail.com

http://www.paolopelinierbochimico.it

CV: https://dmhomes.academia.edu/PaoloPelini/CurriculumVitae

 



 

 



mercoledì 11 ottobre 2023

Microbiota nel Cane e i suoi Effetti

 Come oramai tutti sanno, il microbiota gioca un ruolo fondamentale nella salute e nel benessere della salute degli animali, compreso l'uomo ma anche delle piante.

il microbiota altro non è che l'insieme di batteri, archaea, virus e organi eucariotici. che risiedono nel tratto gastrointestinale e che sono in equilibrio l'uno con l'altro. La componente batterica è la più numerosa e fornisce funzioni digestive essenziali, come la fermentazione delle fibre. L'intestino il microbioma contribuisce anche al metabolismo dell’ospite, protegge dagli agenti patogeni e influenza il sistema immunitario.

Ma cosa succede nel cane quando questo equilibrio tra microrganismi viene a mancare? inaltre parole cosa succede quando vi è una disbiosi?

 

La disbiosi altro non è che un cambiamento nell'equilibrio microbiotico che porta alcuni batteri patogeni opportunisti a colonizzare il tratto gastrointestinali

Questi cambiamenti nel microbioma possono portare ad un’alterata funzione della barriera intestinale, a danni ai microvilli e agli enterociti, ad un aumento della competizione per le sostanze nutritive e le vitamine, e ad un aumentata deconiugazione degli acidi biliari. 

Entrando nel merito la popolazione dei batteri più comuni riscontrata nel cane che fanno parte del microbiota sono:

Per evitare squilibri nel microbiota occorre adottare una dieta equilibrata fatta  e mai FAI DA TE ma consigliata da professionisti esperti!

Paolo Pelini 

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

Esperto in Ricerca Farmacognostica su Estratti Vegetali di Piante Officinali 

Consulente in Estratti Vegetali ad uso Naturopatico per Animali Roma - Italia

E-mail: paolo.pelini@gmail.com

http://www.paolopelinierbochimico.it

CV: https://dmhomes.academia.edu/PaoloPelini/CurriculumVitae

 

martedì 10 ottobre 2023

Ema: Gli Omega 3 provocano Fibrillazione Atriale! Paolo Pelini: Cara Ema Andiamoci Piano!

Nei giorni scorsi l’ Ema ha pubblicato il resoconto di uno studio svolto in meta analisi dove si sostiene che gli OMEGA – 3 possano causare o comunque portare un aumento delle fibrillazioni atriali.

Considerando la metodologia di ricerca utilizzata prima di entrare nel merito della questione vera e propria corre l’obbligo di fare alcune precisazioni:



Una meta analisi è uno strumento di ricerca secondario che mira a raccogliere dati da varie fonti per trarre una determinata conclusione.

Qual’è il problema? Questo strumento non trova reale applicazione in ambito medico clinico e può peccare di interpretazione soggettiva.


Entrando nel merito della vicenda Omega-3 l’Ema sostiene che le pubblicazioni “autorevoli” che hanno raccolto per questo studio sostengono che gli Omega-3 possano causare la fibrillazione atriali, il problema è che esistono altrettanti studi e che sostengono esattamente l’opposto.


Come sappiamo, la fibrillazione atriale (FA) è la tipologia di aritmia più comune nella popolazione generale con una prevalenza che raggiunge un terzo dei pazienti con ipertensione arteriosa, diabete e altri fattori di rischio. Nella fibrillazione atriale, gli impulsi regolari prodotti dal nodo del seno per un normale battito cardiaco sono sopraffatti dalle rapide scariche elettriche prodotte negli atri e nelle parti adiacenti delle vene polmonari.

Acidi grassi omega-3 producono significativamente effetti marcati nella prevenzione della fibrillazione atriale.

Gli acidi grassi polinsaturi Omega-3 infatti possiedono proprietà antinfiammatorie che possono inibire i meccanismi aritmogeni. Può ridurre i livelli di trigliceridi nel sangue ma non modifica in modo significativo il livello di colesterolo LDL o colesterolo HDL nel sangue. I fattori responsabili della fibrillazione atriale sono la diminuzione del livello di Hb, l'aumento della troponina plasmatica e la diminuzione dei livelli di potassio, che vengono notevolmente trattati dagli integratori di EPA e DHA. I PUFA Omega-3 provocano una modulazione diretta e indiretta delle proprietà dei canali ionici e dell'equilibrio simpatico-vagale. Tuttavia aumenterà il livello di Hb nel sangue e diminuirà l'ipercapnia e il livello di troponina plasmatica, che sono il potente marcatore del substrato aritmogenico. L'associazione del potassio sierico con il rischio di atriale fibrillazione può essere notevolmente ridotta dagli acidi grassi polinsaturi omega-3. Pertanto gli acidi grassi omega-3 sono coinvolti negli effetti cardioprotettivi delle aritmie come la fibrillazione atriale.

Alla luce di queste considerazioni ma si potrebbe andare avanti citando pubblicazioni di altri autorevoli scienziati è fuor di dubbio che le tesi esposte dall’Ema non stanno ne in celo ne in terra almeno che come dissi già per la questione dei derivati idrossiantraceni le agenzie di”controllo” non si decidano a portare degli studi clinici o sperimentali nuovi e rigorosi, un simile atteggiamento sconsiderato può provocare solo del panico in soggetti cià fragili come persone anziane e cardiopatiche, tanto più che fino a ieri veniva detto di assumere più possibile Omega-3 .


Paolo Pelini

Professione Erbochimico

Esperto in Ricerca e Valutazione Farmacognostica e Citotossicologica su Estratti Vegetali di Piante Officinali

Responsabile Centro di Controllo e Divulgazione Scientifica sulle Sostanze Naturali – CCDSSN

Roma - Italia



martedì 3 ottobre 2023

Azione di Viscus album L. su Diabete e Ipertensione in ambito Veterinario



Album Viscum in Fitoterapia 

Veterinaria e nella Naturopatia per

Animali


Azione di Viscus album L. su Diabete e Ipertensione in ambito Veterinario


 

Riassunto: Il Viscum album L., detto anche “Vischio Europeo”, è una pianta emiparassita originaria del continente europeo che cresce su diversi alberi ospiti.

Questa pianta contiene un'ampia varietà di composti attivi che possono essere utilizzati per

trattare varie malattie, come il diabete, l'ipertensione, come antinfiammatorio e antiossidante.

Tuttavia, è maggiormente indicato nella medicina umana per il trattamento adiuvante dei malati di cancro. sia per le sue proprietà dirette contro le cellule neoplastiche dovuto alla presenza di vincotossine e lectine, che per le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie dovute alla presenza di flavonoidi,acidi fenolici, steroli, terpeni ecc... In Medicina Veterinaria, sono  pochissimi gli studi registrano per gli animali, sebbene siano disponibili formulazioni per uso commerciale in forma orale e iniettabile, per lo più ad uso omeopatico.

Molti studi sono stati condotti su larga scala da gruppi di ricercatori e medici indipendenti in diversi paesi, come Svizzera, Germania e Brasile. Pertanto,

questa revisione mirava a raccogliere dati sull'uso del Viscum album in Medicina Veterinaria in merito a possibili impieghi alternativi al solo utilizzo anticancerogeno,in modo da incentivare la ricerca in tale settore non solo nelle malattie oncologiche ma in altre direzioni in cui il vischio può trovare impiego come antipertensivo e antidiabetico.




Introduzione:

Il fitocomplesso del Viscum album è prevalentemente formato da lectine, flavonoidi, acidi fenolici, steroli, lignani, terpenoidi,

fenilpropanoidi, alcaloidi, acidi grassi e viscotossine sono tra i  principi attivi presenti nella pianta Viscum album.

In particolare,  le viscotossine possono aumentare la quantità di cellule

natural killer circolanti e di conseguenza migliorare la risposta

immunitaria antitumorale dell’ospite. Allo stesso modo, la viscotossina ha un efficace i mpatto i mmunomodulatore sui  granulociti umani e animali e agisce anche sull’apoptosi cellulare. 

L’azione citotossica della viscotossina è paragonabile a quella degli agenti chemioterapici convenzionali.
Inoltre le vincotossine hanno un'azione selettiva nei confronti delle cellule tumorali in quanto queste proteine sono in grado di legarsi agli zuccheri espressi a livello di membrana da parte delle cellule cancerogeni riuscendo in questo modo e discriminarle rispetto alle altre cellule.

Indagine sulla letteratura: 

Nel XX secolo, gli estratti dell'album Viscum furono citati da Rudolf Steiner (1861-1925) e I ta Wegmann (1876-1943) intorno al 1917 con l 'emergere della medicina antroposofica e furono collegati al trattamento dei malati di cancro. La prima pubblicazione su questo argomento è datata 1933. Steiner e Vegman raccomandavano che i l principio attivo Viscum

album dovesse essere estratto dalla pianta in due stagioni dell'anno per rispettare il tempo balsamico (estate e inverno) per ottenere più efficacemente l'attività terapeutica , considerando il sistema di difesa della pianta e la sintesi di vari sostanze durante le stagioni .

Rapporti sull'uso della terapia con Viscum album in Medicina Veterinaria iniziarono ad essere i dentificati sistematicamente a partire dal 1979, quando Petkov iniziò ad usare questi estratti per via endovenosa e ottenne risultati soddisfacenti nel controllo della pressione sanguigna nei cani. 

Nel corso della storia, la terapia con Viscum album è stata somministrata con successo a pazienti affetti da cancro i n varie specie . 

Inoltre, Bowman ha confermato l ’attività ipotensiva degli estratti di Viscum album somministrati per via endovenosa ai cani e ne ha sottolineato gli effetti benefici cardiovascolari su questi animali.

Come dicevo all'inizio tra le varie proprietà della pianta Viscum album , spiccano quelle antitumorali, cardiotoniche, antidiabetiche, epatoprotettrici, antiossidanti, antibatteriche, antimicotiche e immunomodulanti. 

Quest'ultimo è stato descritto nell'uomo dall'inizio del XIX secolo.

Negli animali, l 'attività i mmunomodulante dell'estratto di Viscum album è stata registrata quando è stato applicato per via sottocutanea ed endovenosa nei conigli, i nfluenzando i parametri  immunologici in un esperimento "in vivo" . 

Questo estratto ha aumentato significativamente la sintesi dei linfociti, in particolare l'attività killer naturale e fagocitaria dei granulociti.


Le proprietà ipoglicemizzanti degli estratti di Viscum album sono state descritte da Ohiri et al. .

 Lo studio ha riportato il controllo della glicemia negli animali diabetici i ndotto da alloxan.

L'esperimento prevedeva la somministrazione di dosi di 200 mg/kg e 400 mg/kg di

peso corporeo che riducevano significativamente lo zucchero nel

sangue rispettivamente nei ratti albini normali a digiuno e nei conigli allossanizzati. 

La glicemia a digiuno, misurata i n milligrammi per 100 ml, è stata ridotta del 30,06% nei ratti normoglicemici, mentre nei

conigli allossanizzati, la glicemia è stata ridotta dal valore medio di 650 ± 7,2 mg% in zero ore all'87 ± 8,2 mg% alle 4h.

Gli effetti ipoglicemizzanti sono stati confrontati con quelli della tolbutamide. 

Studi di tossicità acuta dell'estratto nei topi hanno mostrato un valore LD50 di 4,18 ± 0,96 g/kg di peso corporeo quando somministrato per via endovenosa.

Inoltre, Turkkan et al. hanno dimostrato l ’attività degli estratti di Viscum album in un modello sperimentale convenzionale di ratto con diabete i ndotto da streptozotocina (STZ) per valutare gli effetti di questo medicinale sulla perossidazione lipidica e sul sistema antiossidante. L'esperimento è stato eseguito con 32 ratti adulti divisi

in quattro gruppi di otto ratti ciascuno: Gruppo – controllo (STZ); Gruppo 2 - t estato 1 (VA); Gruppo 3 - t estato 2 (VA + STZ). L' estratto

dell'album Viscum è stato somministrato oralmente per dieci giorni. 

Il livello di glucosio nel sangue a digiuno è stato misurato e registrato.

Gli animali sono stati sacrificati e sono state misurate l a catalasi (CAT), la malondialdeide (MDA) e l e proteine presenti nei campioni di tessuto epatico e renale. 

Dopo l 'analisi statistica, si è scoperto che lo stress ossidativo era associato a complicanze diabetiche. 

Gli estratti dell'album Viscum forniti a i ratti diabetici hanno ridotto lo stress ossidativo e migliorato la loro condizione generale.

Tuttavia, nonostante i risultati promettenti ottenuti in questo lavoro, gli autori hanno affermato che sono necessari ulteriori

studi per aumentare la comprensione dei potenziali effetti antidiabetici e antiossidanti della terapia con Viscum album.




Bello et al. hanno studiato l 'attività antidiabetica dell'estrattoacquoso di foglie di Viscum album, in vivo, e hanno confrontato la sua efficacia antidiabetica con quella del f armaco metformina.

L'analisi biochimica ha dimostrato una significativa riduzione dose- dipendente (P<0,05) dei livelli di glucosio nel siero nei ratti t rattati con estratto di foglie di Viscum album .

Questo risultato è stato osservato quando i gruppi trattati con Viscum album sono stati confrontati con i gruppi di controllo diabetici e trattati con metformina.

Allo stesso modo, si è verificata una diminuzione significativa dei livelli di colesterolo totale, 

trigliceridi e lipoproteine a bassa densità che erano elevati prima del trattamento con l ’estratto di foglie.

È stato osservato un aumento corrispondentemente significativo dei livelli di lipoproteine ad alta densità rispetto al gruppo di controllo diabetico.

L'estratto vegetale ha ridotto significativamente (P<0,05) le attività sieriche degli enzimi marcatori: alanina e aspartato aminotransferasi.

Allo stesso modo, è stata rilevata una riduzione significativa (P<0,05) dei l ivelli di creatinina e urea nei gruppi trattati con estratto di Viscum album e metformina rispetto al gruppo di controllo diabetico. 

Inoltre, l ’estratto vegetale ha attenuato la perdita di peso registrata nel gruppo di controllo diabetico.

L’estratto acquoso delle foglie di Viscum album ha dimostrato un’elevata attività antidiabetica, paragonabile a quella della metformina.

 Anno                      Autore                   Specie               Scopo Trattamento       Somministrazione

 1979                      Petkov                       Cane                      Antipertensivo         endovenosa

1989                     Hajto  et  al                Roditore             Immunomodulazione Sottocutaneo/endovenoso

1990                    Arciere                       Cane                  Antipertensivo              endovenosa

2003                Ohiri  et  al                    Roditore          Ipoglicemico                  Intraperitoneale

2019              Bello  et  al                    Roditore           Ipoglicemico                       Orale


Conclusione:

in base ai dati  esposti in  questa  recensione, l 'album  Viscum  è  un
potenziale per  aiutare  nel t rattamento o come coadiuvante  per  queste patologie negli  animali.

sono ovviamente  necessari  ulteriori  studi  sul  reale potenziale  dell'Viscum album , il  suo impatto  sulla  qualità  della  vita degli animali trattati,  meccanismi  d'azione,  metabolismo, tra  gli  altri.



Paolo Pelini 

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

Esperto in Ricerca Farmacognostica su Estratti Vegetali di Piante Officinali 

Consulente in Estratti Vegetali ad uso Naturopatico per Animali Roma - Italia

E-mail: paolo.pelini@gmail.com

http://www.paolopelinierbochimico.it

CV: https://dmhomes.academia.edu/PaoloPelini/CurriculumVitae






 

lunedì 2 ottobre 2023

Gemmoterapia Veterinaria nel Cane e nel Gatto

La Meristemoterapia (Gemmoterapia e Fitoembrioterapia) è una moderna branca della fitoterapia basata sull’utilizzo di tessuti meristematici, ossia i tessuti embrionali vegetali delle piante: principalmente le gemme, ma anche germogli e giovani getti.
L'utilizzo delle gemme a scopo terapeutico è antico ma il padre della Fitembrioterapia è il medico omeopata belga Pol Henry che verso la fine degli anni ’50 ne studiò sistematicamente l’utilizzo.

I meristemi sono costituiti da cellule embrionali indifferenziate, totipotenti, analoghe alle cellule staminali animali, che permettono il continuo accrescimento della pianta.
Mentre la Fitoterapia utilizza i principi attivi contenuti nei tessuti differenziati e in cellule che hanno perso la capacità di moltiplicarsi, la Gemmoterapia utilizza tessuti con elevata potenzialità e cellule in stato riproduttivo.

Essi racchiudono in sé in potenza tutta l'energia vitale ed i principi attivi necessari per lo sviluppo della pianta stessa, possiamo dire "sono cellule che aspettano di decidere cosa fare da grandi!". 

Reinnestando una gemma in una pianta questa può dare vita ad un organismo completamente diverso da quello in cui è stata innestata.
I principi attivi e le sostanze contenuti nelle cellule meristematiche sono diversi e molto più concentrati che nei tessuti adulti

I Gemmoderivati (o Macerati Glicerici) e Fitoembrioestratti vengono prodotti a partire da gemme e altri meristemi appena raccolti e trattati da freschi, mantenendo l’integralità delle sostanze attive.
La loro azione, rispetto agli estratti dei tessuti adulti che si rivolgono di più a livello organico, è più dolce e profonda poiché agiscono anche su un piano energetico-vibrazionale e i risultati sono molto soddisfacenti soprattutto per le patologie croniche e degenerative.

Prima di entrare nel merito del perchè questo tipo di applicazione dovrebbe essere maggiormente utilizzato anche in fitoterapia veterinaria con un esempio sul alcune gemme e loro effetti terapeutici utili anche in ambito dei nostri Pet mi è d'obbbligo e non posso fare altrimenti da suo collaboratore quale ho la fortuna di essere ringraziare il Professor Marcello Nicoletti, Professore ordianrio del corso di Botanica Farmaceutica e ex Direttore del Dipartimento di Biologia Ambientale dell'Università degli Studi di Roma discepolo a sua voltà del Professor Giovanni Battista Marini Bettolo il primo in Italia e forse nel mondo a occuparsi di sostanze naturali presso Istituto Superiore di Sanità in tempi non sospetti mentre il resto della comunità scientifica puntava sul sintetico. 

Come dicevo il ringraziamento al Professor Nicoletti è d'obbligo perchè senza il suo lavoro di Cromatografia presso il Dipartimento di Biologia Ambientale i gemmderivati sarebbero scomparsi dalla farmacopea e quindi ai piani terapeutici italiani perchè il ministero della salute non trovando a causa della glicerina che ne mascherava l'esistenza i principi attivi non li considerava utili ai fini terapeutici o meglio fisiologici, il professor Nicoletti grazie ad una tecnica sperimentale è riuscito a dimostrare l'esistenza dei principi attivi che la glicerina "nascondeva".

Ciome dicevo la gemmoterapia può essere al pari di come lo è per l'uomo utile in ambito animale  e devo fare un altro obbligatorio ringraziamento al Prof. Fernando Piterà che insieme al Prof. Nicoletti hanno riacceso dopo anni l'attenzione della comunità scientifica su questo genere di fitoterapia con vari trattati,e congressi che spiegano gli effetti dei gemmoterapici su varie patologie o solo per riequilibrare l'organismo.

Molti di questi a mio avviso possono essere estrapolati dall'ambito medico ovviamente con le dovute precauzioni e  modifiche in dosaggi e valutazione di effetti avversi e tossici ed applicati anche sugli animali da compagnia!  

GEMMOTERAPIA NEL CANE E NEL GATTO:



 

i gemmoderivati devono essere somministrati al cane o al gatto tenendo conto del peso dell’animale, se la patologia è acuta o cronica, storia clinica dell’animale 

 

per il trattamento del sintomo acuto  di solito va somministrato al cane o al gatto adulto circa 3 gocce massimo 4 gocce per kg di peso 2-3 volte al giorno e comunque di norma non superare mai le 25 gocce come dose singola. Le gocce vanno agiunte in poca acqua per diluirle e consentire all'animale di bere in autonomia senza stressarlo o si può optare per l'uso di una siringa senza ago sempre dopo diluizione con poca acqua (ATTENZIONE NON EFFETTUARE IL FAI DA TE).

ALCUNI GEMMODERIVATI PER USO VETERINARIO:

Gemme del Fico  Ficus Carica

Il Gemmoderivato di Ficus carica nel gatto e cane può essere utilizzo quando occorre intervenire sullo stomaco e sul sistema neurovegetativo, in caso di gastrite, ulcera difficoltà digestiva.

Gemme Noce bianco Juglans regia L.

Indicato nei casi di pancreatite cronica, insufficienza pancreatica, azione coadiuvante le difese naturali innate e le barriere a livello di intestino, sierose, mucose e pelle. Viene usato come antiflogistico delle mucose in stato cronico quali cirrosi, cellula di Kuppfer, pancreatite cronica e sindromi da malassorbimento.

Gemme del Ginepro comune Juniper communis L.

Drenante epatorenale in caso di forte intossicazione debolezza del fegato e dei reni. Utile nel controllo i calcoli renali.

 Gemme del Faggio Fagus sylvatica

Stimola la diuresi utile nell’insufficienza renale insieme al Ribes Nigrum è un potente antistaminico.

Agrifoglio Ilex aquifolium giovani getti

Stimolante le surrenali la funzionalità renale.

Ulivo Olea europea giovani getti

Si utilizza nell’ipertensione, ha attività ipoglicemizzante.

Questi sono solo alcuni gemmoderivati che possono essere impiegati ad uso veterinario o naturopatico per animali.

 

Paolo Pelini 

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

Esperto in Ricerca Farmacognostica su Estratti Vegetali di Piante Officinali

Roma

 

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