domenica 4 settembre 2022

PAOLO PELINI: Troppi Errori Imperdonabili sul Naturale da Parte delle Agenzie Europee di Controllo



Paolo Pelini: C'è troppa confusione e si sono commessi troppi errori imperdonabili da parte di agenzie europee e nazionali sui Botanicals e la loro tossicità, negli ultimi sei anni gli 6 anni questi sono stati accusati senza reali prove scientifiche a sostegno di tutto da azioni di semplice allergia a epatotossicità come (integratori alimentari contenenti riso rosso fermentato,epigallocatechina gallato (EGCG) un composto presente nel tè )   fino ad arrivare a fenomeni di cancerogenicità come nel caso delle piante antrachinoniche Aloe,Senna, Rabarbaro e Cascara, per non parlare del basilico, prezzemolo, finocchio ecc.

Senza mai trovare uno straccio però di dose di tossicità certa ne dati incontrovertibili della loro azione tossica, anzi proprio per l'assenza nel quasi il 99% dei casi citati si è sempre fatto ricorso al principio di PRECAUZIONALITA' un principio che se dovesse essere applicato anche a tutti i prodotti di sintesi ci farebbe tornare all'età della pietra per quanto riguarda il contrasto alle malattie. 
Il problema come più volte denunciato è sempre lo stesso ma è necessario continuare a denunciare l'atteggiamento antiscientifico dell'europa e dei paesi quali Danimarca,Germania,Norvegia e Svezia nei confronti della Farmaceutica Naturale e del Settore Salutistico in generale. Come dicevo il problema sono i test di tossicità che non sono adeguati per le molecole naturali, 
Urge la necessità come più volte denunciato o cercato di fare per mezzo stampa di una revisione profonda dei test di analisi tossicologica che riguardano i composti naturali di origine vegetale che al contrario di quelli di sintesi non possono e soprattutto non devono essere valutati al di fuori del loro contesto biologico, riferendomi con questo al fitocomplesso ciò è l'insieme dei composti presenti nella pianta o nella droga.
Questo perché come ci insegna l'esperienza scientifica le mole ole si influenzano tra loro e molte volte la pianta adotta delle strategie per tenere sotto controllo molecole potenzialmente tossiche anche per se stessa creando degli antagonisti molecolari un esempio il cannabidiolo CBD risulta essere un antagonista chimico del Delta-9-tetraidrocannabinolo THC che ne mitiga gli effetti psicoattivi di quest'ultimo, nello stesso modo studi da me condotti su Aloe hanno dimostrato come seppur singoli composti o miscele di Aloina e Aloe emodina prese al di fuori del fitocomplesso possano avere effetti di alterazione dell'attività nucleare delle cellule gli stessi composti presi nel contesto dell'intero fitocomplesso sono del tutto non cancerogeni e genotossici, questo perchè evidentemente all'interno della pianta vi sono composti antagonisti che annullano l'effetto genotossico o cancerogeno delle prime.
Continuare a voler attribuire effetti inesistenti a composti perché estrapolati dal proprio contesto è del tutto errato! La tossicologia e il mondo scientifico si interroghino sulla questione.


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Paolo Pelini
Professione
Erbochimico 
Ricerca Valutazione Farmacognostica e Citotossicologica su  Estratti Vegetali di Piante Officinali
Roma - Italia