sabato 5 giugno 2021

LETTERA APERTA: PELINI, Non è affatto vero che l'aloe provochi il cancro come vuole far credere l'europa la Scienza lo dimostra

Lettera inviata alla Stampa Nazionale per fare chiarezza sulla direttiva UE sui Derivati Idrossiantracenici e sulle Piante Antrachinoniche 


Paolo Pelini



"Alla Cortese Attenzione della Stampa . 

Mi chiamo Paolo Pelini sono un Erbochimico, professionista esperto nella Ricerca Farmacognostica di Estratti Vegetali di Piante Officinali, Ricerche sul Microbiota di Piante Officinali e Consulente Scientifico.
Vorrei chiedere gentilmente la pubblicazione della seguente lettera sulla vostra testata  perché la ritengo importante per fare la dovuta chiarezza sulla questione sollevata dall'Unione Europea in merito alle  piante antrachinoniche come l' Aloe  ed altre che per motivazioni economico politiche e non scientifiche alcuni paesi europei hanno voluto mettere sotto inchiesta  collegando L'Aloe e altre Piante Antrachinoniche come Senna, Frangula, Rabarbaro ecc.. al Cancro e a  fenomeni Genotossici. 
A seguito di numerose telefonate da parte di aziende agricole,  Erboristiche ecc.. che ho ricevuto, preoccupate per la situazione che mette in grave difficoltà non solo il settore salutistico ma anche produttivo ho deciso di fare chiarezza e di interessare le istituzioni oltre che a svolgere le dovute sperimentazioni, infatti, 
non vi è infatti nessuna prova scientifica della genotossicità e cancerogenicità dei prodotti idrossiantracenici,
come erroneamente riportato nella relazione di carattere puramente bibliografico e non scientifico sperimentale come invece vorrebbe il caso in questione, da parte dell'EFSA European Food Safety Authority, inoltre  i   test come quello di Test Ames e SOS  non sono attendibili né predittivi nei confronti della genotossicità e tantomeno della cancerogenicità in quanto è stato utilizzato un modello biologico batteri (Salmonella typhimurium) non equiparabile biologicamente né geneticamente alla complessità di un organismo eucariote.
Inoltre da quello che si evince dalla relazione del suddetto ente gli studi presi in considerazione non sono stati svolti a regola d'arte nel metodo in quanto nei terreni di coltura utilizzati viene la mancanza di enzimi p450 che dovevano essere addizionati al terreno mediante estratto di fegato di ratto (S9) per simulare l'azione biochimica e la modificazione delle molecole idrossiantracenici rendendole eventualmente cancerogene o comunque mutagene, oltre che per stessa dichiarazione dell'Efsa altri test ad esempio di ripartizione del danno del DNA SOS,quest'ultimo nomn validato per la genotossicità.
L'altro punto debole dell'intero lavoro condotto dall'ente e dalla commissione giudicatrice dell'europa è stalo il voler considerare studi riferiti a singole molecole quali Aloe Emodina, ed Emodina e non svolgere uno studio ex novo su l'intero fitocomplesso (insieme delle molecole dell'estratto) che come sa chiunque abbia studiato fitochimica ha proprietà diversi e una azione fisiologica diversa rispetto alle singole molecole perché esse si influenzano a vicenda 
La mancanza di questi requisiti rende i test in vitro assolutamente inaffidabili e mancanti dei requisiti per poter dichiarare i derivati idrossiantracenici a mio avviso pericolosi per la salute.
Inoltre, la giustificazione che asserisce qualcuno per avallare l'idea di voler eliminare le piante antrachinoniche  come l'aloe perché potenzialmente tossiche in quanto contengono derivati idrossiantracenici non trova alcun fondamento, dato che basterebbe  stabilire una dose minima di antrachinoni consentita e inserire in farmacopea i relativi metodi analitici come HPLC, Spettrofotometria e il più banale ma il più accessibile alle aziende come il test Colorimetrico per individuare negli estratti tale percentuale, per concludere la gravità della decisione non si capisce perchè se vi era un reale pericolo di Genotossicità non si siano vietate da subito ma messe solo in osservazione altre piante antrachinoniche con un contenuto ben più elevato di Idrossiantracenici HAD come Frangola,Rabarbaro,Senna ,Cascara, la motivazione come ho già detto è puramente economico politica da parte di paesi del blocco Nord Europeo.
Nei giorni scorsi ho inviato una mia relazione Tecnico-Scientifica ai Ministeri della Salute e del MIPAAF (Con il quale ho già avuto modo di discutere la mia relazione tecnico-scientifica con alcuni funzionari) oltre che alle Commissioni Competenti di Camera e Senato e inoltre a breve invierò i dati di una mia ricerca che smentisce L'Europa su questo argomento Perché i miei studi in vitro dimostrano che seppur le singole molecole come aloemodina e emodina portino a un'attività cellulare e in particolare del nucleo molto importante le stesse molecole in fitocomplesso non sembrano portare tale effetto in un organismo modello che ho testato! Ciò di fatto conferma quanto ho detto che le singole molecole e il fitocomplesso hanno un'azione ben diversa e che nella relazione della agenzia Efsa andava considerato il fitocomplesso dell'estratto e non la singola molecola. 
Cordiali Saluti
Paolo Pelini"

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Paolo Pelini
Professione
Erbochimico 
Consulenza e Ricerca Controllo Qualità e Valutazione Farmacognostica degli Estratti Vegetali di Piante Officinali, Microalghe e Gemmoderivati e Ricerche Microbiota Piante Officinali
Studio Erbochimico di Consulenza e Ricerca Scientifica Pelini
Roma - Italia