Lettera inviata alla Stampa Nazionale per fare chiarezza sulla direttiva UE sui Derivati Idrossiantracenici e sulle Piante Antrachinoniche
Paolo Pelini |
Mi
chiamo Paolo Pelini sono un Erbochimico, professionista esperto nella
Ricerca Farmacognostica di Estratti Vegetali di Piante Officinali,
Ricerche sul Microbiota di Piante Officinali e Consulente Scientifico.
Vorrei
chiedere gentilmente la pubblicazione della seguente lettera sulla
vostra testata perché la ritengo importante per fare la dovuta
chiarezza sulla questione sollevata dall'Unione Europea in merito alle
piante antrachinoniche come l' Aloe ed altre che per motivazioni
economico politiche e non scientifiche alcuni paesi europei hanno voluto
mettere sotto inchiesta collegando L'Aloe e altre Piante
Antrachinoniche come Senna, Frangula, Rabarbaro ecc.. al Cancro e a
fenomeni Genotossici.
A seguito di numerose
telefonate da parte di aziende agricole, Erboristiche ecc.. che ho
ricevuto, preoccupate per la situazione che mette in grave difficoltà
non solo il settore salutistico ma anche produttivo ho deciso di fare
chiarezza e di interessare le istituzioni oltre che a svolgere le dovute
sperimentazioni, infatti,
non vi è infatti nessuna prova scientifica della genotossicità e cancerogenicità dei prodotti idrossiantracenici,
come
erroneamente riportato nella relazione di carattere puramente
bibliografico e non scientifico sperimentale come invece vorrebbe il
caso in questione, da parte dell'EFSA European Food Safety Authority,
inoltre i test come quello di Test Ames e SOS non sono attendibili
né predittivi nei confronti della genotossicità e tantomeno della
cancerogenicità in quanto è stato utilizzato un modello biologico
batteri (Salmonella typhimurium) non equiparabile biologicamente né
geneticamente alla complessità di un organismo eucariote.
Inoltre
da quello che si evince dalla relazione del suddetto ente gli studi
presi in considerazione non sono stati svolti a regola d'arte nel metodo
in quanto nei terreni di coltura utilizzati viene la mancanza di enzimi
p450 che dovevano essere addizionati al terreno mediante estratto di
fegato di ratto (S9) per simulare l'azione biochimica e la modificazione
delle molecole idrossiantracenici rendendole eventualmente cancerogene o
comunque mutagene, oltre che per stessa dichiarazione dell'Efsa altri
test ad esempio di ripartizione del danno del DNA SOS,quest'ultimo nomn
validato per la genotossicità.
L'altro punto debole
dell'intero lavoro condotto dall'ente e dalla commissione giudicatrice
dell'europa è stalo il voler considerare studi riferiti a singole
molecole quali Aloe Emodina, ed Emodina e non svolgere uno studio ex
novo su l'intero fitocomplesso (insieme delle molecole dell'estratto)
che come sa chiunque abbia studiato fitochimica ha proprietà diversi e
una azione fisiologica diversa rispetto alle singole molecole perché
esse si influenzano a vicenda
La mancanza di
questi requisiti rende i test in vitro assolutamente inaffidabili e
mancanti dei requisiti per poter dichiarare i derivati
idrossiantracenici a mio avviso pericolosi per la salute.
Inoltre,
la giustificazione che asserisce qualcuno per avallare l'idea di voler
eliminare le piante antrachinoniche come l'aloe perché potenzialmente
tossiche in quanto contengono derivati idrossiantracenici non trova
alcun fondamento, dato che basterebbe stabilire una dose minima di
antrachinoni consentita e inserire in farmacopea i relativi metodi
analitici come HPLC, Spettrofotometria e il più banale ma il più
accessibile alle aziende come il test Colorimetrico per individuare
negli estratti tale percentuale, per concludere la gravità della
decisione non si capisce perchè se vi era un reale pericolo di
Genotossicità non si siano vietate da subito ma messe solo in
osservazione altre piante antrachinoniche con un contenuto ben più
elevato di Idrossiantracenici HAD come Frangola,Rabarbaro,Senna
,Cascara, la motivazione come ho già detto è puramente economico
politica da parte di paesi del blocco Nord Europeo.
Nei
giorni scorsi ho inviato una mia relazione Tecnico-Scientifica ai
Ministeri della Salute e del MIPAAF (Con il quale ho già avuto modo di
discutere la mia relazione tecnico-scientifica con alcuni funzionari)
oltre che alle Commissioni Competenti di Camera e Senato e inoltre a
breve invierò i dati di una mia ricerca che smentisce L'Europa su questo
argomento Perché i miei studi in vitro dimostrano che seppur le singole
molecole come aloemodina e emodina portino a un'attività cellulare e in
particolare del nucleo molto importante le stesse molecole in
fitocomplesso non sembrano portare tale effetto in un organismo modello
che ho testato! Ciò di fatto conferma quanto ho detto che le singole
molecole e il fitocomplesso hanno un'azione ben diversa e che nella
relazione della agenzia Efsa andava considerato il fitocomplesso
dell'estratto e non la singola molecola.
Cordiali Saluti
Paolo Pelini"
--
Paolo Pelini
Professione
Erbochimico
Consulenza
e Ricerca Controllo Qualità e Valutazione Farmacognostica degli
Estratti Vegetali di Piante Officinali, Microalghe e Gemmoderivati e
Ricerche Microbiota Piante Officinali
Studio Erbochimico di Consulenza e Ricerca Scientifica Pelini
Roma - Italia
E-mail: paolo.pelini@gmail.com