HENNE’ E PIANTE TINTORIE CANCRO SI O CANCRO NO?
Autore: Paolo Pelini
Le piante tintorie rappresentano una enorme risorsa per l’economia e il mondo cosmetologico, la regina di queste piante è sicuramente la Lawsonia inermis L. o più conosciuta sotto il nome commerciale del suo colorante Hennè.
Paolo Pelini Presso L'Università degli Studi La Sapienza di Roma |
Negli ultimi tempi però si sta ipotizzando che la molecola o meglio il pigmento ingrado di colorare i prodotto da questa pianta il Lawsone sia cancerogeno.
In questo articolo cerchero di spiegare come ho già fatto in un intervento presso L’Università La Sapienza di Roma, il perché tale tesi è completamente priva di fondamento scientifico e addirittura manipolatoria volta a escludere i derivati idrossiantracenici dal mercato a favore dei composti di sintesi come vuole qualche stato!
Il Lawsone (2-hydroxy-1,4-naphthoquinone) è un composto derivato dal Naftochinone una molecola chinone derivato dal naftalene. È un composto aromatico, la sua molecola è planare, composta da due anelli benzenici condensati.
Nella droga della pianta Lawsonia inermis (foglie) tuttavia non troviamo la molecola di Lawsone vera e propria bensi tre hennosidi ovvero metaboliti che dopo una serie di reazioni di acidificazione e ossidazione portano alla formazione della molecola tintoria questo fenomeno può essere volontario ciò è causato dall’uomo ma purtroppo causato come ho dimostrato anche da batteri in grado di ossidare le molecole è questo potrebbe essere segno di cattiva conservazione del prodotto.
Ma perché qualcuno sostiene che questo composto sia cancerogeno?
Non ci sono prove certe della sua cancerogeneicità ma erroneamente qualcuno considera il Lawsone cancerogeno. Questo perché la sua struttura molecolare in grado sarebbe in grado di intercalare cio è legarsi o meglio penetrare tra due basi azotate del DNA provocandone la sua mutazione, questo basta a provocare la formazione del cancro? NO!
Infatti tali molecole vengono erroneamente considerate dette o mutagene o procancerogene ma ciò non basta a provocare il cancro perché queste molecole per divenire cancerogene ovvero ingrado di provocare fenomeni di delezione, aberrazione,alterazione ecc… nel DNA o al livello Cromosomico devono andare incontro ad una serie di modificazioni provocate da alcuni enzimi presenti allivello metabolico nel nostro organismo in particolare dalla famiglia del citocromo P450 in mancanza di tali mutazioni la molecola non riesce ne a legarsi ne a svolgere azione cancerogena (tutta da dimostrare) allivello del DNA stesso discorso vale per i derivati idrossiantracenici che se non preparati dal P450 non danno nessun problema a livello del colon come invece si vorrebbe far credere oltretutto portando studi vecchi, incompleti e inconsistenti solo per eliminare questi composti dal mercato a favore dei farmaci di sintesi.
Paolo Pelini
Erbochimico
Controllo Qualità Fitochimico, Microbiologico e Valutazione Farmacognostica Estratti Piante Officinali
Roma - Italia
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