martedì 23 aprile 2024

Paolo Pelini: I Botanicals un'arma per salvare l'ambiente

 La difesa del nostro delicato ecosistema passa anche attraverso la ricerca scientifica sugli estratti vegetali! Esempio ne è il Neem Cake.



Un concime organico azotato consentito in agricoltura biologica. La Neem Cake è una farina vegetale a base di semi della pianta del Neem ( Azadirachta indica L.), ottenuta come residuo dall'estrazione dell'olio di Neem da un processo di spremitura a freddo.

Studi infatti hanno dimostrato che tale residuo ha ancora una componente attiva di molecole del fitocomplesso utili sia come componente antiparassitario per contrastare le parassitosi ambientali tipo xylella in particolare rivolte all' agente vettore del batterio la Sputacchina ( Philaenus spumarius), sia come per l'appunto concime per il terreno da sostituire a concimi di sintesi, senza ovviamente dimenticare l'importanza della parte farmacologica o fitoterapica attiva.

Paolo Pelini  









Paolo Pelini

Professione

Erbochimico / Naturopata per Animali

Consulenza e Ricerca Controllo Qualità e Valutazione Farmacognostica e Citotossicologica degli Estratti Vegetali di Piante Officinali, Microalghe e Gemmoderivati e Ricerche Microbiota Piante Officinali

Responsabile Scientifico: Centro di Controllo e Divulgazione Scientifica sulle Sostanze Naturali - CCDsSN

Roma - Italia

E-mail: paolo.pelini@gmail.com

http://www.paolopelinierbochimico.it

CV: https://dmhomes.academia.edu/PaoloPelini/CurriculumVitae


martedì 20 febbraio 2024

Equiseto: attenzione al gemello cattivo

 L' Equiseto nome scientifico Equisetum arvense L. appartiene alla famiglia delle Equisetaceae è una  delle piante più antiche che esistono al giorno d'oggi, le sue proprietà salutistiche sia per l'uomo che per gli animali vanno da:

  • Capacità diuretica (L’assunzione di equiseto aumenta l’eliminazione di acqua da parte dei reni e contribuisce al buon funzionamento dell’apparato urinario);
  • Proprietà antinfiammatorie e astringenti (Può essere utilizzato anche contro diversi tipi di infezioni a carico del sistema urinario e in caso di calcoli);
  • Proprietà remineralizzanti (Favorisce l’accrescimento delle ossa, utile anche in caso di lussazioni o fratture)

Tale pianta però  non va confusa con la specie  Equisetum palustre che al contrario del primo è tossico sia per l'uomo che per gli animali inquanto contiene diversi alcaloidi (nicotina, palustrina, 3-metosiipiridina).

Palustrina  C17H31N3O2Palustrina C17H31N3O2

La Palistrina è  un alcaloide che agisce sui nervi e la muscolatura e provoca avvelenamenti anche gravi non solo negli animali domestici ma anche nell'uomo.

Come sempre ricordo di non effettuare ma il fai da te ne su animali ne sulle persone, ma rivogersi sempre ad esperti.

 

 


Paolo Pelini
Professione
Erbochimico / Naturopata per Animali
Consulenza e Ricerca Controllo Qualità e Valutazione Farmacognostica e Citotossicologica degli Estratti Vegetali di Piante Officinali, Microalghe e Gemmoderivati e Ricerche Microbiota Piante Officinali, Consulenza e Ricerca Naturopatica (Fitoterapica ed Erboristica) per Animali
iscritto nel registro FEENOP numero di Iscrizione  FE233970N
Responsabile Scientifico: Centro di Controllo e Divulgazione Scientifica sulle Sostanze Naturali - CCDSSN
Roma - Italia
Tel:351/0461450

giovedì 1 febbraio 2024

L'azione delle piante officinali sul microbiota

Tutti noi sappiamo quanto il microbiota , il nostro "secondo organismo" è importante anzi indispensabile per la nostra salute e per quella dei nostri animali.



Ma pochi ancora sanno quanto i botanicals e il loro fitocompesso può essere utile per il suo mantenimento e la sua modulazione, infatti

I botanicals interagiscono con il microbiota e i  loro componenti chimici quali ad esempio gli alcaloidi, i terpeni, le poliamine, i polifenoli e i flavonoidi, possono esercitare la loro azione favorevole per l’organismo modulando positivamente l’equilibrio battericoa vari livello, da quello intestinale a quello topico ecc...  oppure intervenendo direttamente in specifici processi molecolari dell’ospite dopo essere stati trasferimente quindi resi attivi o resi maggiormente biodisponibili dai microrganismi intestinali e da enzimi.

 Gli studi sui composti bioattivi sia come singoli che come fitocomplesso dalle piante condotti in vitro e in vivo ad esempio  hanno dimostrato che sia Menta piperita L. sia il Carum carvi sono dotati di attività antimicotica e sono in grado di modulare la composizione del microbiota intestinale, che gli studi degli ultimi anni hanno dimostrato essere alterato in chi soffre di IBS e altri disturbi funzionali intestinali.

Gli oli essenziali di varie specie vegetali sono  potenzialmente utili per migliorare la composizione della microflora endogena, contrastando la crescita di potenziali patobionti e le conseguenti disbiosi intestinali sono risultati essere quelli estratti da Lavandula angustifolia, Trachyspermum copticum e Citrus aurantium var.

Come attività modulatoria è importante sottolineare quella dell’acido caffeico, un polifenolo che ha dimostrato di modulare positivamente il microbiota intestinale quando somministrato in modelli animali di colite, indotta da destrano solfato. In particolare, è stato osservato che l’acido caffeico riduce il rapporto Firmicutes Bacteroidetes, aumentando contemporaneamente la quantità di Akkermansia mucinifila, batterio che utilizza il muco intestinale per il proprio metabolismo. 

Questo batterio e molto importante perché una sua mancanza o deficit è stato associato a varie patologie come il diabete di tipo 1 e 2.


Insomma la ricerca e la sinergia del fitocomplesso dei singoli botanicals e di più miscele può aiutare il microbiota umano ed animale a restare in equilibrio e a migliorare la salute.


Paolo Pelini
Professione
Erbochimico / Naturopata per Animali
Consulenza e Ricerca Controllo Qualità e Valutazione Farmacognostica e Citotossicologica degli Estratti Vegetali di Piante Officinali, Microalghe e Gemmoderivati e Ricerche Microbiota Piante Officinali, Consulenza e Ricerca Naturopatica (Fitoterapica ed Erboristica) per Animali
iscritto nel registro degli Operatori Olistici Professionisti della Federazione Nazionale Operatori Olistici Professionisti FEENOP numero di Iscrizione  FE233970N
Responsabile Scientifico: Centro di Controllo e Divulgazione Scientifica sulle Sostanze Naturali - CCDSSN
Roma - Italia
Tel:351/0461450




 

domenica 21 gennaio 2024

Controllo Qualità Nutraceutici ad uso Veterinario

In un'epoca dove il benessere animale è diventato sempre più importante e al centro dell'interesse collettivo, sempre più spesso assistiamo all'utilizzo di nutraceutici inseriti negli alimenti ad uso veterinario come Spirulina, Aloe ecc... che possono portare una serie di benefici nutrizionali e salutistici ai nostri pet ad esempio Spirulina nome scientifico Arthrospira platensis è capace di migliorare la crescita del secondo organismo che tutti gli esseri viventi hanno cioè  microbiota, promuovendo  la crescita dei batteri lattici alleati della salute (Lactococcus lactis, Streptococcus thermophilus, Lactobacillus casei, Lactobacillus acidophilus e Lactobacillus bulgaricus). , a patto che la qualità di questi sia ottima.

 Captured microscopic images of A. platensis. | Download Scientific Diagram

Per questo motivo oltre ovviamente ad una giusta formulazione del prodotto va svoltà una attenta analisi di controllo qualità, non di mentichiamo ad esempio che Spirulina , può essere  contaminata da alghe tossichecome  Oscillatoria sp che può essere identificata da esperti con l'utilizzo della microscopia o con TLC, che se non riconosciute possono essere pericolose per la salute.

Alle normali analisi di contaminazione batterica e funginea sugli integratori vanno effettuale analisi di caratterizzazione per individuare il fingerprinting e la specie precisa di appartenenza. 

TLC Paolo Pelini

P-TLCScan Paolo Pelini
Paolo Pelini
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giovedì 7 dicembre 2023

Le Saponine pericolo o alleate per il Cane?

Alcune piante come le Stelle di Natale o l'Edera che in questo periodo troviamo nelle nostre case  se pur belle possono essere molto pericvolose per i nostri cani, la sostanza con particolare pericolosità tossica presente in queste piante ma alnche in molte altre piante da giardino come ciclamino ecc.

 Se il cane ingerisce parti di queste piante può mostrare segni di intossicazione gravi  con azione irritante locale sulle mucose della bocca e gastrointestinale, perciò l’ ingestione di questi composti  causa abbondante salivazione, vomito e diarrea, oltre ad inappetenza. Se ingerite in notevoli quantità (circa 20), provocano ripetuti episodi di diarrea e vomito che possono portare alla disidratazione.

 

 Cosa sono le Saponine : 

 Le saponine, sono caratterizzate da una struttura agliconica di natura steroidica oppure triterpenica. 

Le saponine, dunque, hanno un nucleo agliconico che può essere steroidico o triterpenico.

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 Le saponine hanno una azione  cardioprotettrice avendo un nucleo agliconico che può essere uno steroide.

 Le saponine sono molecole glicosilate e, a differenza della maggior parte dei glicosidi presenti in natura, possono essere glicosilate in uno o due punti , sono molecole che, pur avendo nucleo agliconico differente, steroidico o triterpenico, presentano tutte la stessa attività. Il termine saponine deriva dalle proprietà chimico - fisiche che mostrano in soluzione acquosa, dove abbassano la tensione superficiale dell'acqua, determinando la formazione di una schiuma persistente. 

 Le loro proprietà ad uso interno se ben dosate,sono generalmente capillarotropica, ovvero capace di agire direttamente sui capillari aumentandone la resistenza e diminuendone la permeabilità . Hanno anche azione sui vasi della muscolatura liscia, dove determinano vasocostrizione; aumentano altresì la permeabilità delle membrane, causando uno scompenso strutturale del mosaico fluido e delle proteine di membrana che facilitano il trasporto di svariate sostanze come possono essere i princìpi attivi. 

 

Esempio di Tossicità da piante contenenti Saponine:

STELLA DI NATALE

Sintomi:

La stella di Natale (Euphorbia pulcherima), fiore natalizio per eccellenza, appartiene alla famiglia delle Euphorbiacea: contiene nelle foglie e nei fusti un lattice bianco costituito da triterpene e ossalati di calcio.

Tutta la pianta è tossica perché, come le altre piante che contengono ossalati di calcio, provoca irritazione nel cavo orale, con eventuale gonfiore della lingua, aumento della salivazione e possibile difficoltà alla respirazione dovuto al gonfiore (edema) in gola.

Se ingerita provoca vomito e diarrea; per contatto oculare, invece, si hanno congiuntivite e lacrimazione e per contatto cutaneo irritazione con eventuali dermatiti.

Terapia:

In modiche quantità non si registrano grossi problemi, è sufficiente somministrare un protettore della mucosa; nei casi più gravi è necessario l’intervento del veterinario.


Le Saponine possono essere un utile alleato in alcune patologie cardiache del cane ma nello stessotenpo possono essere molto pericolose, per tale motivo la loro somministrazione o il loro ingerimento casuale va controllato da parte di professionisti esperti.

 


Paolo Pelini
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mercoledì 15 novembre 2023

Piante del genere citrus perchè sono pericolose per i gatti? FACCIAMO CHIAREZZA!

Purtroppo molto spessso sul web pseudo esperti danno consigli che possono causare gravi danni ai nostri amici a quattro zampe, per questo motivo bisogna rivolgersi sempre a professionisti qualificati nel benessere animale come  medici veterinari e i naturopati animali certificati.

Uno dei consigli SBAGLIATI che gira sul web è la possibilità di impiegare piante del genere Citrus come il limone per auitare i gattii in varie situazioni.

Purtroppo non è cosi!


Le piante del genere citrus sono piante del genere di angiosperme della famiglia delle Rutacee

 

Sono grandi arbusti o alberi sempreverdi che raggiungono i 5–15 m di altezza. I frutti (agrumi) sono fragranti e molti sono ricchi di succo. 

Contengono una larga percentuale di acido citrico che conferisce ai frutti il caratteristico odore e sapore astringente. Sono anche ottime fonti di vitamina C. 

Come dicevamo queste piante se molto utili per il cane possono esere dannose per il gatto e possono  portare a  disturbi gastrointestinali, vomito e diarrea,

anche l'utilizzo in forma topica nei gatti e da evitare perché può provocare dermatiti.

La tossicità delle piante del genere citrus nei gatti  è dovuta alla presenza di limonene e linalolo, nonché psoraleni.

  formule di struttura dei due enantiomeri        formula di struttura

psoraleni                                        limonene                                   linalolo

Pertanto nei gatti va evitata l'assunzione in qualunque forma di limone, arancio e altri agrumi .


Paolo Pelini

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

Consulente in   ambio di Ricerca Farmacognostica, Fitoterapia  ed Erboristeria per Animali

CCDSSN - Centro di Controllo e Divulgazione Scientifica sulle Sostanze Naturali e Ricerca 

Tel:351/8681643

paolo.pelini@gmail.com

Roma


 

 


lunedì 23 ottobre 2023

I feromoni nei Gatti

 

I feromoni felini sono sostanze odorose secrete da alcune ghiandole posizionate in diverse parti del corpo del gatto: sul mento, sulle guance, sulle labbra e sulle zampe ma si trovano anche nella sua urina e nelle sue feci, ad esempio il feromone 3-mercapto-3-metilbutan-1-olo (o MMB) nelle urine è anche presente la felinina aminoacido preculsore del feromone, MMB si trova nel sangue all'interno di un tri-peptide detto "γ-glutamilfelinilglicina" (GFG) che si separa nei suoi componenti quando arriva nei reni. Di lì la felinina viene emessa con l'urina. Dal punto di vista funzionale, si suppone che sia legata alla marcatura del territorio. Una volta emessa, la molecola inizia a degradarsi rapidamente emettendo un forte odore caratteristico che deriva dalla presenza di zolfo. 

 

Felinina acido 2-amino-7-idrossi-5,5-dimetil-4-tiaeptanoico

Questi particolari segnali odorosi olfattivi vengono rilasciati in acqua, nell’aria, sul terreno, sugli oggetti e su noi umani: contengono messaggi e comunicazioni che tutti i gatti usano per interagire tra loro e con il mondo circostante.

I gatti che annusano le marcature di urina apprendono tutte le informazioni utili sugli altri gatti presenti sul territorio: genere, disponibilità sessuale, gerarchia.

Le informazioni ottenute condizionano il comportamento del gatto: ad esempio, se è un maschio “rivale”, capisce quando territorio è già occupato e può scegliere di cambiare zona per evitare il conflitto con il maschio dominante anche se percepisce la presenza di gatte in calore e disponibili.

Le gatte che allattano rilasciano feromoni prodotti dalle ghiandole dell’area mammaria poste intorno ai capezzoli.

Detti anche feromoni calmanti, servono a rafforzare il legame tra la mamma gatta e i cuccioli.

Inoltre, aiutano i micini a sentirsi protetti e al sicuro, ad andare d’accordo tra loro, stimolano il contatto sociale e l’accettazione, limitano i conflitti e le reazioni di fuga.

Quando il gatto oppure strofina la testa e il muso sulle persone e sugli oggetti di casa, deposita i suoi feromoni facciali.

Ma anche quando impasta, attraverso i feromoni interdigitali rilasciati dai polpastrelli delle zampe e persino dalle unghie.

Così facendo, marca e qualifica persone e cose come sicuri o familiari.

Questo indica che il gatto si sente a suo agio, considera i luoghi e le cose ad esse pertinenti noti e per nulla minacciosi.

Insomma, ti sta comunicando che tu sei di sua proprietà, che è felice e rilassato e che si sente appagato e sicuro nel suo ambiente.

Il flehmen è un meccanismo biologico che il gatto mette in atto quando percepisce i feromoni: in pratica si immobilizza per qualche istante, increspa il naso, ritrae il labbro superiore, tiene la bocca leggermente socchiusa e muove la lingua.

L’apertura della bocca e il movimento della lingua favoriscono il passaggio dei feromoni direttamente nell’organo vomeronasale (detto anche organo di Jacobson) ovvero un organo sensoriale specializzato che si trova sul palato del gatto.

 


 

L’organo vomero-nasale trasmette le informazioni attraverso il sistema nervoso direttamente al cervello per decodificare i messaggi contenuti dai feromoni.

Nel gatto, dunque, la comunicazione vocale riveste un ruolo davvero marginale.

Piuttosto, il suo canale di comunicazione principale è quello olfattivo a noi umani totalmente precluso.

Dunque, poiché alla base dei comportamenti del gatto ci sono gli stimoli che riceve dall’ambiente, bada bene a non turbarlo in modo inappropriato, infastidirlo o creargli stress e ansia con odori forti come quelli di alcuni detergenti per la casa e per gli ambienti o con profumi particolarmente penetranti e persistenti.

Paolo Pelini

Professione Erbochimico / Naturopata per Animali

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Roma